AGI - I quasi trent'anni di Silvio Berlusconi nell'agone politico sono costellati di frasi ormai divenute celebri, di barzellette raccontate persino negli eventi ufficiali, di 'mise' fotografatissime e anche di gaffes che lo hanno reso tra gli uomini politici più citati e anche 'discussi' della storia recente. Va detto che il Cavaliere è sempre stato uomo di spirito, pronto alla battuta con i giornalisti che lo circondavano per strappargli una frase, un commento, una notizia. Ma lo spirito scherzoso non veniva meno neanche nelle occasioni formali, con a fianco leader di governo e capi di Stato.
Tra le sue frasi (o gaffe) che hanno conquistato - volente o nolente - gli onori della cronaca va ricordato l'intervento che Berlusconi nel 2003 fece al Parlamento europeo, da presidente del Consiglio, in occasione dell'inaugurazione della presidenza di turno italiana. Il leader azzurro, rivolgendosi all'allora capogruppo dei socialisti, il tedesco Martin Schulz, disse: "Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto".
Lo stesso anno, a Wall Street, per convincere gli imprenditori italiani e americani ad investire nello Stivale, disse: "L'Italia è un paese straordinario per fare investimenti. Oggi ci sono molti meno comunisti in Italia: sono al 16 per cento anche se negano di esserlo mai stati.
Un altro motivo per investire in Italia è che abbiamo bellissime segretarie". Tra gli episodi divenuti più celebri non può non essere citata la foto di gruppo con Berlusconi che fa le corna: è il 2002, a Caceres, in Spagna, dove Berlusconi è in posa nella sua veste di responsabile ad interim della Farnesina per la photo opportunity di rito al vertice dei ministri degli Esteri europei.
Nel febbraio del 2006, in un comizio prima delle elezioni politiche, Berlusconi si paragonò al Messia: "Io sono il Gesù Cristo della politica, una vittima. Sopporto tutto, mi sacrifico per tutti". Celebre è rimasta anche la frase su Barack Obama.
Era il novembre del 2008, Berlusconi si trovava a Mosca e nel corso della conferenza stampa al termine del bilaterale Russia-Italia con l'allora presidente Medvedev, disse: “Cercherò di aiutare i rapporti fra Russia e Usa dove sono arrivate alla guida delle giovani generazioni e non vedo difficoltà per Medvedev ad instaurare buoni rapporti con Obama che è anche bello, giovane e abbronzato”.
Ai cronisti che insistevano sugli aggettivi utilizzati per descrivere il presidente americano, spiegò: “E’ una carineria assoluta, è un grande complimento”. Parole pronunciate anche all'indomani dal suo primo incontro con Obama. "Vi porto i saluti di uno che si chiama... uno abbronzato...".
Nel 2014, quando Matteo Renzi, allora segretario del Pd, divenne anche presidente del Consiglio, Berlusconi non nascose il suo apprezzamento: "Renzi è bravissimo, ha fatto fuori più comunisti lui in due mesi che io in 20 anni". Tra i leit motiv più cari al leader di Forza Italia il rivendicare di sapersi fare "concavo e convesso" a seconda dell'interlocutore e, soprattutto, con i suoi alleati politici che si sono succeduti al suo fianco.
Le mise
Non vanno poi dimenticate le 'mise' che il Cavaliere ha sfoggiato nel corso degli anni: siamo nel 2001, in piena campagna elettorale e Berlusconi si presenta con tanto di elmetto in testa, sotto lo slogan - che caratterizzò tutta la competizione - di 'Presidente operaio'.
Nel 2003, ospite nella residenza dell'amico Putin a Zavidovo, i due leader si fanno fotografare con indosso lo stesso colbacco di pelliccia.
Estate 2004: Berlusconi accoglie a Porto Cervo il premier inglese Tony Blair e la moglie Cherie sfoggiando una camicia bianca e sulla testa l'ormai celebre bandana.
Gennaio 2006: Berlusconi presenta i 700 nuovi poliziotti e carabinieri di quartiere indossando il berretto della divisa con la fiamma. Siamo nel marzo 2009, Berlusconi è tornato presidente del Consiglio da un anno, e inaugura la tratta dell'alta velocità Roma-Milano indossando il cappello da capotreno.
Sempre nel 2009, Berlusconi si reca più volte a L'Aquila, dopo il terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese e, incontrando diversi cittadini, si mostra con il caschetto protettivo in testa.
Infine, celebre la 'mise' da 'Presidente spazzino': il Cavaliere inforza una scopa e fa il gesto di ramazzare per terra: siamo nel 2008, nel pieno dell'emergenza rifiuti a Napoli.