AGI - Fratelli d'Italia protesta per il video che circola sui social in cui alcuni commentatori hanno scambiato per un "saluto romano" il saluto militare alle autorita' di un reparto della Marina durante la parata del 2 giugno. "Ormai non si contano più le figuracce della sinistra, anche quella più intellettuale, che vede fascismo ovunque", lamenta Paola Chiesa, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo in commissione Difesa a Montecitorio.
"L'ultima arriva dalla parata militare del 2 giugno dove, secondo un video circolato sui social, dinanzi all'impassibile ed, evidentemente, consenziente presidente della Repubblica, si sarebbe verificato l'ennesimo attacco fascista: un vero e proprio saluto romano da parte di un reparto della Marina rivolto alla tribuna autorità", aggiunge. "Chiaramente, basta guardare il video e avere un minimo di conoscenza del linguaggio e gestualità militare, per capire fosse solo un saluto del corpo, interpretato maliziosamente da chi non sa come attaccare il governo Meloni e alimenta lo spauracchio del fascismo. Noi vi diamo solo un consiglio: studiate la storia della vostra nazione e delle sue forze armate da sempre a difesa della stessa. Vi risparmiereste figure barbine".
"Michela Murgia vada oltre Wikipedia", afferma il deputato di FdI, Stefano Maullu. "La scrittrice ama le polemiche ma non si informa - accusa - e cita a sproposito anche la X Mas, il saluto fatto da un incursore del Comsubin, che è un classico saluto militare rivolto alle autorità cosi come il grido 10ma richiama le straordinarie gesta valorose degli uomini della Decima Flottiglia Mas, anche qui certamente la Murgia non ha mai sentito parlare di Luigi Durand de la Penne, di Teseo Tesei e delle altre 34 medaglie d'oro al valor militare appartenenti a quella speciale Unità della Marina militare, molte delle quali 'alla memoria', per aver sacrificato la vita per il nostro Paese. Qui Wikipedia può aiutarla".
"Sono farneticanti le accuse della scrittrice Murgia a un nostro militare, membro di un reparto della Marina, di aver fatto il saluto romano durante la tradizionale parata del 2 giugno", aggiunge Raffaele Speranzon, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia al Senato. "Certa sinistra, totalmente priva di argomenti concreti per attaccare il governo Meloni, continua ad agitare in modo paranoico l'inesistente spettro del fascismo, persino arrivando a tracciare surreali ricostruzioni attorno a un evento, qual è appunto la parata del 2 giugno, che è simbolo di unità nazionale. Paranoie e farneticazioni tipiche della sinistra italiana totalmente disinteressata ai veri problemi degli italiani".
"Trovo surreali e farneticanti le accuse di chi ritiene che nel corso della tradizionale parata del 2 giugno ci sarebbero stati gesti e pose che ricondurrebbero al ventennio fascista", sottolinea il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan. "Basterebbe guardare le immagini per rendersi conto che nessun saluto romano è stato fatto, bensì un saluto militare di marcia - aggiunge - è un gesto di saluto al tricolore che ogni anno viene ripetuto in questa solenne occasione. Dispiace che in una data come quella del 2 giugno, che dovrebbe unire tutti gli italiani, qualcuno non perda occasione per mancare di rispetto ai nostri militari che ci tutelano in Italia e all'estero rischiando la propria vita".
"Gli incursori del comsubin non siano oggetto di 'cancel culture' da strapazzo", l'appello del senatore di Fratelli d'Italia Andrea De Priamo. "L'Italia intera festeggia e si ritrova in un appuntamento unificante come la Festa della Repubblica, che celebra i valori della nostra Costituzione e la coesione del popolo italiano anche attraverso la bellissima e tradizionale parata militare. Ma essendo la prima parata con il Governo di Giorgia Meloni in carica, una certa sinistra si deve inventare la presunta matrice fascista di un saluto e un coro che rientrano invece nella tradizione militare e nulla hanno a che fare con le improbabili denunce di chi vede fantasmi inesistenti ovunque. Le straordinarie gesta degli incursori italiani della Comsubin e le loro ritualità sono celebrati da sempre dalle istituzioni repubblicane e quindi difficilmente possono essere preda di una 'cancel culture' da strapazzo priva, in questo caso più che mai, di qualsiasi fondamento storico", spiega. "Far raccontare ai giornali internazionali che alla parata per la festa della Repubblica abbiamo fatto saluti romani e inneggiato a Junio Valerio Borghese significa voler distruggere la nostra immagine nel mondo. È una ferita di cui Michela Murgia e i due giornali militanti devono assumersi la responsabilità. Stiamo, attraverso delle allucinazioni, dando una versione completamente assurda e falsa che offende il Governo e tutti gli italiani. Se vogliono continuare facciano pure, ma sappiano che faranno del male alle imprese e agli italiani che lavorano all'estero", dice Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.