AGI - "Il mio ruolo mi impone di tifare per gli arbitri". Sergio Mattarella riceve Inter e Fiorentina al Quirinale, alla vigilia della finale di Coppa Italia e si sfila con una battuta dalla scelta che domani dividerà il Paese dei tifosi davanti alla televisione. In realtà non è un mistero che il presidente della Repubblica segua con grande affetto il Palermo ma abbia un cuore sportivo nerazzurro.
Ma un Presidente della Repubblica non può avere preferenze, deve essere super partes, in politica come in tutti campi della vita del Paese. Ecco allora che l'invito più pressante è alla correttezza del gioco: "Sono certo che sarà un incontro di alto livello tecnico e sportivo e sono convinto che sarà anche un incontro contrassegnato oltre che dall'impegno agonistico da grande lealtà e correttezza".
Mattarella si sa, segue tutti gli sport con molta passione, a volte in compagnia dei nipoti, ed ha voluto sempre ricevere le squadre italiane e gli atleti che hanno vinto i campionati mondiali come le Olimpiadi. Spesso è stato in tribuna alle finali di sport non sempre glamour come il calcio, dalla pallavolo al rugby. E domenica sarà all'arrivo del Giro d'Italia ai Fori imperiali, a 14 anni dal predecessore Giorgio Napolitano.
La sua attenzione per il calcio è comunque di lunga data. Anche ricevendo Inter e Fiorentina, ha ricordato le grandi squadre del passato: i Viola di Costagliola, i Nerazzurri di Lorenzi, poi di Moratti ed Herrera, e ancora di Burgnich e Facchetti, di Suarez e Corso.
Mercoledì sera non potrà vedere la partita in diretta, impegnato in una cena di Stato offerta al presidente dell'Angola. "Ma dopo cercherò di vedere la sintesi" ha assicurato, garantendo un atteggiamento 'presidenziale': "Attenderò con grande imparzialità il risultato della partita, non solo perché questo è il mio ruolo, che mi impone semmai di tifare per gli arbitri e non per le squadre, ma anche perché sono certo che offrirete un grande spettacolo sportivo".
La crociata contro le simulazioni
Mattarella ha detto di apprezzare il cosiddetto 'terzo tempo', il fair play e gli abbracci tra avversari a fine partita, ma si è mostrato decisamente irritato non solo dai falli volontari ma anche dal un altro malvezzo di tante star del pallone, le simulazioni. Con un'altra battuta le ha bollate come "un virus che assomiglia al covid: si è diffuso in tutto il mondo come si e' visto nei mondiali in Qatar".
Roberto Mancini, allenatore della nazionale, ha portato al Capo dello Stato una maglietta che ricorda Gianluca Vialli, ricordato come "esemplare come atleta e perché non ha mai dimenticato di essere consapevole di quello che vi è nella vita sociale".
La finale di Coppa Italia sarà preceduta da un minuto di silenzio per l'alluvione in Emilia-Romagna. Una richiesta fatta da Mattarella e accolta dal presidente del Coni Giovanni Malagò: "Sarà un bel messaggio - ha detto il Capo dello Stato - In migliaia hanno dovuto lasciare le proprie case inondate, perdendo i ricordi della vita, tanti hanno subito la devastazione delle aziende, c'è una sofferenza che richiede un grande impegno di solidarietà di tutta l'Italia che si sta manifestando in questi giorni, un impegno di sostegno e di forte aiuto".