AGI - È appesa a un filo molto esile la possibilità che nei prossimi giorni venga scongiurata la separazione dei gruppi parlamentari di Azione e Italia Viva. Dopo il naufragio con polemiche del progetto di partito unico, la strada verso destini separati almeno al Senato appare ormai segnata. E non vanno certo nella direzione di una tregua last minute gli scambi di frecciate sempre più densi che si stanno lanciando Matteo Renzi e Carlo Calenda.
La "questione umorale"
Ieri mattina il leader di Iv, intervistato a Sky tg24, ha attaccato frontalmente l'ex-ministro dello Sviluppo economico, affermando che ormai "non si tratta di questione morale ma di questione umorale" e aggiungendo che Calenda ormai lo attacca "come un grillino", per aggiungere qualche ora dopo che "non ci sarebbe motivo di litigare ma non decido io". Sullo sfondo, la questione della lista unitaria per le prossime Europee, sulla quale Renzi sta facendo pressing ma sulla quale Calenda ha già chiuso, dicendo di avere "già dato".
In quest'ottica, la campagna di nuove adesioni portata avanti dai renziani e culminata con l'approdo dell'ormai ex-deputata di Azione Naike Gruppioni al loro gruppo può essere letta come un modo di fare pressione su Calenda per accettare la convivenza, seppur oborto collo, alle elezioni del giugno 2024.
Verso la resa dei conti
Il prossimo passo sarà la riunione del gruppo del Senato convocata dalla renziana Raffaella Paita inizialmente per sabato prossimo, come "chiarimento politico", che però il leader di Azione aveva respinto al mittente: "I nostri parlamentari emiliani - ha detto - sabato saranno in Emilia Romagna. Iv ha confermato la riunione dei senatori, noi io ho detto che non potrò partecipare. Ho proposto di fare la riunione martedì - ha aggiunto - ma mi hanno detto di no: se la faranno tra di loro e ci manderanno un comunicato".
A quel punto è arrivata la risposta piccata della Paita, che ha comunque deciso di venire incontro a Calenda: "Trovo abbastanza cinico - ha detto - che si citi la questione alluvione come motivazione per rinviare la riunione. Martedì sera quando i nostri cuori e la nostra attenzione erano concentrati sulla Romagna, Calenda su La7 attaccava Renzi in studio con Floris e Bersani. Ma ognuno risponde delle sue scelte. La riunione dei senatori si terrà dunque lunedì 22 Maggio alle 21".
Per Azione incubo Gruppo Misto
È verosimile che in quella sede i senatori renziani certifichino la volontà di costituire un gruppo (per il quale la soglia minima a Palazzo Madama è di sei componenti) costringendo Azione nel Gruppo Misto assieme l'Alleanza rossoverde. Una prospettiva non auspicabile per Azione, sia per la convivenza politica non gradita sia per la contrazione delle risorse che affluirebbero al partito.
Nell'altro ramo del Parlamento potrebbe ripetersi lo schema ma è più difficile: la soglia minima, anche se c'è stato il taglio degli eletti, è rimasta ufficialmente a 20 ma ad ogni legislatura la presidenza di Montecitorio ha concesso delle deroghe. Il precedente su cui puntano i renziani è quello di Noi Moderati, che ha avuto il via libera per formare un gruppo autonomo con 10 eletti.
La questione, per ora, èstata affrontata dai renziani dal punto di vista politico, chiedendo la sostituzione del fedelissimo calendiano Matteo Richetti con un profilo di Azione più "soft" come Mara Carfagna o Enrico Costa, che stamani però si è presentato assieme a Calenda al Senato per presentare una proposta sulla depenalizzazione dell'abuso di ufficio. E c'è anche chi parla di una possibile "controcampagna" dei calendiani per scongiurare l'approdo al Misto sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, convincendo alcuni parlamentari centristi a raggiungerli, ma per ora si tratta solo di rumors.