AGI - Quaranticinque giorni, di cui i primi 12 in terapia intensiva cardiotoracica, e 7 bollettini medici dopo, alle 13.09 Silvio Berlusconi è stato dimesso dal San Raffaele di Milano.
Uscendo dal passo carraio di via Olgettina 60, giacca blu scuro e camicia bianca, ha salutato con un lieve cenno della mano i giornalisti e i curiosi in attesa sotto la pioggia. Seduta vicino a lui, sui sedili posteriori dell'auto, la compagna Marta Fascina.
Immediate le reazioni dal mondo della politica. "Una bella notizia. Forza Silvio. Ti aspettiamo sul campo per combattere insieme tante battaglie", ha scritto sui social la premier Meloni. "Siamo tutti felici del tuo ritorno a casa, bentornato Presidente!", il tweet del coordinatore azzurro Tajani. "Bentornato a casa grande Silvio!" il post del leader della Lega Salvini, pubblicato prima dell' effettiva uscita.
Finisce così il mese e mezzo di permanenza in ospedale di Silvio Berlusconi. La famiglia affianco, "la mia Marta a vegliare" ininterrottamente, l'affetto degli amici di una vita, su tutti Fedele Confalonieri, sempre accanto al "leone", anche nelle feste che hanno puntellato il lungo ricovero iniziato la mattina del 5 aprile.
Con il leader 86enne che, come è stato raccontato, ha sempre voluto lavorare ai dossier più importanti per il partito, la convention di Forza Italia a Milano, le amministrative di metà maggio. Due i video registrati per questi appuntamenti, proprio dal San Raffaele, nonostante l'affaticamento causato dalle terapie per la polmonite insorta nel quadro della leucemia mielomonocitica cronica di cui si è scoperto soffriva da tempo.
Un unico 'messaggio' alla comunità azzurra ma non solo: 'ci sono, seguo, lavoro'. E almeno un occhio al 'suo' Monza, che è sceso in campo per il patron. A seguirlo nelle terapie e a decidere di visite e bollettini, il suo medico personale Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione, e il primario di Ematologia Fabio Ciceri.
E a proposito di visite ricevute, costanti quelle dei cinque figli e del fratello Paolo, recentissime quelle della presidente del consiglio Giorgia Meloni di ritorno da Udine e dei vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. E ancora, persino nei giorni più duri della paura, Gianni Letta, Adriano Galliani, Marcello Dell'Utri.
Oltre, appunto, a Fedele Confalonieri, tra i primi a scambiare qualche battuta coi cronisti. Non sono mancati nemmeno i genitori di Marta Fascina, il padre Orazio e la madre Angela Della Morte. E nelle prime ore anche l'ex moglie del Cav, Veronica Lario. A preoccupare, in quei frangenti iniziali, una infezione polmonare piuttosto aggressiva che si inscriveva in una storia clinica già molto articolata.
L'ex presidente del consiglio, infatti, era stato ricoverato nel gennaio 2022 per una infezione alle vie urinarie mentre nel 2016 aveva subito una operazione per la sostituzione della valvola aortica. Nel mezzo, tra le varie, la sfida del Covid e la caduta durante un comizio per la campagna elettorale dello scorso autunno.
Risale poi a fine marzo il ricovero che ha preceduto quello appena terminato: quattro giorni, dal 27 al 30 marzo, per quelli che erano stati descritti come "controlli medici". Il monitoraggio delle sue condizioni di salute dell'ex presidente del consiglio proseguono dalla residenza di Arcore, Villa San Martino. Intanto, e chissà fino a quando, restano a bagnarsi i segni tangibili dell'affetto dei fan, striscioni e altarini sorretti dalle cancellate di via Olgettina 60 che delimitano i confini tante volte oltrepassati dai cari in visita.