AGI - Di nuovo gelo tra Italia e Francia sulla gestione dei migranti. Dopo l'intervista del ministro dell'Interno francese, Ge'rald Darmanin, che ha definito Giorgia Meloni "incapace di gestire i problemi migratori per i quali è stata eletta" e l'esecutivo italiano come un "governo di estrema destra scelto dagli amici di Marine Le Pen", il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha deciso di cancellare la visita a Parigi dalla sua omologa Catherine Colonna e ha bollato come "inaccettabili" le parole di Darmian.
Ma lo scontro di queste ore non è il primo episodio di tensione tra Roma e Parigi sulla questione migranti e si inserisce invece in un filone di accuse reciproche che inizia ai tempi del governo Conte I.
È il giugno del 2018 quando il presidente francese Emmanuel Macron parla di "cinismo e l'irresponsabilita' del governo italiano", che aveva negato l'approdo sulle sue coste italiane della nave Aquarius con oltre 600 migranti a bordo.
Dopo le parole del numero uno dell'Eliseo fu il ministro dell'Economia dell'epoca, Giovanni Tria, ad annullare un bilaterale a Parigi con suo omologo francese. Il portavoce del partito di Macron defini' "vomitevole" l'atteggiamento dell'Italia e la Farnesina, per la prima volta dal dopoguerra, convocò l'ambasciatore francese Christian Masset.
Il braccio di ferro tra il governo 'giallo-verde' e Parigi, che aveva raggiunto il suo apice dopo l'appoggio esplicito di Luigi Di Maio ai 'gilet gialli' francesi, si trasferì anche sul fronte Libia: l'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini accusò la Francia di "destabilizzare" la Libia per interessi economici" e qualche mese dopo defini' "atto ostile" i respingimenti di migranti al confine con l'Italia, a Clavie're.
Parigi fece un passo indietro e inviò le sue scuse, ma il clima restò comunque incandescente. Dopo la caduta del Conte I i rapporti tornano alla normalità con l'esecutivo 'giallo-rosso', e la firma del Trattato del Quirinale con il governo Draghi nel 2021 sembra avere allontanato definitivamente le frizioni.
Ma poco dopo l'insediamento del nuovo governo Meloni le polemiche si riaccendono, sempre sul tema immigrazione. Oggetto dello scontro è di nuovo una nave carica di migranti, la Ocean Viking dell'Ong SOS Mediterranee, cui l'Italia non concede la possibilità di sbarcare.
Al rifiuto di Roma di un porto sicuro, Parigi concede lo sbarco a Tolosa della nave con 200 persone a bordo, ma attacca sempre per voce del ministro dell'Interno Darmian: è "incomprensibile e disumana" la decisione italiana di non aprire i porti, dice il ministro, che promette una ritorsione durissima e la chiusura dei confini a Ventimiglia e la sospensione dell'accoglienza di 3.500 rifugiati dall'Italia.
Quella francese è una "reazione sproporzionata", era stato il commento di Tajani. Il rapporto viene almeno formalmente ricucito, ma la reciproca distanza tra il governo Meloni e quello francese resta sottotraccia, fino al nuovo scontro di queste ore.