AGI - Elly Schlein si racconta tra passioni private e pubbliche battaglie, in un'intervista a tutto tondo a Vogue. Da quando è stata scelta per guidare il Partito Democratico il 26 febbraio – prima donna a ricoprire questo ruolo – la 37enne ex-europarlamentare già vicepresidente della Regione Emilia-Romagna ha concesso pochissime interviste, e nessuna ai magazine.
Nell'intervista caratterizzata dalla semplicità e dal tono informale, la segretaria del Pd racconta così il suo successo politico: "Io provo semplicemente a guardare bene chi ho davanti, quando parlo. In linea generale penso che dobbiamo riuscire a entrare in connessione con le persone che vogliamo rappresentare e dobbiamo farlo con un linguaggio inclusivo, che si rivolga a tutti e a tutte".
Per Schlein sta emergendo una nuova consapevolezza nella società e soprattutto nelle giovani generazioni. “C’è una mobilitazione europea che tiene insieme la giustizia sociale e la giustizia climatica, passando per la dignità del lavoro, contro lo sfruttamento e il precariato e per l’uguaglianza nei diritti, nelle opportunità di partenza".
Le disuguaglianze
Parlando di nazionalismi e diseguaglianze sottolinea come "nel mondo c’è ormai una specie di 'internazionale di nazionalisti' e questo - afferma - è un paradosso. Il muro di Orban in qualche modo rafforza i porti chiusi di Salvini e di Meloni, le idee di Farage rimbalzano in quelle di Trump utilizzando la stessa retorica di odio, di intolleranza, scegliendo gli stessi nemici".
Per i nazionalisti, secondo Schlein, "È sempre colpa di una persona “diversa”, di un migrante, di una persona Lgbtq+, di una donna troppo emancipata per i loro gusti". Per invertire questa rotta è convinta che sia necessario ribaltare quel tipo di retorica "dimostrando che in realtà non c’è un 'noi' e un 'loro': la grande avversaria dovrebbe essere la diseguaglianza".
"Quando ero europarlamentare - racconta - ho lottato molto per riformare il regolamento di Dublino, ma nelle 22 riunioni di negoziati, quando si discuteva per condividere le responsabilità sull’accoglienza tra vari Paesi europei, non ho mai visto la Lega, non ho mai visto la destra che oggi è rappresentata da Giorgia Meloni. Il motivo? "È che non hanno il coraggio di dire ai loro alleati nazionalisti, come Orban, che anche loro devono fare la propria parte nell’accoglienza".
"Se non si sa perdere, non si può vincere"
Per superare un fallimento, bisogna accettare che possiamo perdere. "Se perdo, guardo bene in faccia la sconfitta senza negarla, anzi - sottolinea -, provo con umiltà a capire come migliorare, come rialzarmi. Quando mi butto con convinzione in una battaglia politica non do mai niente per scontato ma ci metto tutta me stessa".
Il rischio "burn-out"
Elly Schlei riconoscersi di sentirsi "schiacciata" dalle responsabilità. "Io provo a rimanere comunque sempre in contatto con me stessa, ad ascoltarmi, a capire quando sto tirando troppo e a difendere alcuni spazi. Poi la sera cerco di decomprimere oppure giocando alla PlayStation".
Si definisce fan di serie di culto come "Stranger Things, Vikings, The Crown". Ma è un'amante anche dei "film di Tarantino, di Ken Loach e i classici del cinema italiano – come L’armata Brancaleone – che guardavo in casa grazie alla collezione di videocassette di mio babbo".
Sul suo rapporto con i vestiti dice. "Le mie scelte di abbigliamento dipendono sicuramente dalla situazione in cui mi trovo. A volte sono anticonvenzionale, altre volte più formale. In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista, Enrica Chicchio.
La band che ti aiuta a darti la carica? "Soprattutto musica indie come i Mumford & Sons, i Radiohead e i canadesi Rural Alberta Advantage – una loro canzone, Four Night Rider, mi dà sempre la carica".
La vita privata
Schalein si sente un “disastro” nel cercare di conciliare la vita privata con quella pubblica. “Il crescente impegno politico ha implicato molte rinunce, per una come me che all’università, a Bologna, usciva praticamente tutte le sere. Ora questa parte è molto ridotta, cerco di difendere gli spazi di vita personale ma non è facile”. E accennando rapidamente alla pubblicazione della foto con la sua compagna Paola Belloni dichiara: “È stato un outing, che è sempre una forma di violenza come lei ha chiarito. Io concordo pienamente”.
Gli attivisti e leader politici
Parlando di attivisti e leader politici "Ho molta stima di Alexandria Ocasio-Cortez, di Ayanna Pressley, Ilhan Omar e Rashida Tlaib – sono una squadra, c’è una leadership condivisa, plurale. Ho molto apprezzato Jacinda Ardern, la premier neozelandese che ha recentemente concluso la sua esperienza di governo".
"Credo che a un avanzamento sul terreno delle politiche di contrasto all’emergenza climatica abbiano contribuito le mobilitazioni di Fridays for Future partite da attiviste come Greta Thunberg e Vanessa Nakate. E - aggiunge - vorrei ricordare un’altra attivista, la brasiliana Marielle Franco, purtroppo uccisa a causa della sua lotta per l’emancipazione delle persone che vivono nelle favelas.
"Love is love"
La chiusura dell'intervista al magazine è dedicata ai i diritti Lgbtq+ in Italia. "Vorrei ridurre la distanza che ci divide dai Paesi del Nord Europa. Noi non abbiamo nemmeno una legge contro l’odio e la discriminazione, quella che ha portato avanti Alessandro Zan, con cui lavoriamo tutti i giorni, affossata dalla destra con quel vergognoso applauso nell’Aula del Senato".
"Poi naturalmente ci stiamo battendo per il matrimonio egualitario. Love is love: questo è lo slogan con cui accompagniamo le associazioni nella battaglia. Ma mancano anche i diritti delle figlie, dei figli delle coppie omogenitoriali, per cui abbiamo molti passi avanti da fare", conclude.