AGI - Milano capitale della Resistenza, Milano medaglia d'Oro al valore militare. Sono passati 78 anni da quel 25 aprile che liberò l'Italia e la città si appresta a celebrare il suo Secondo Risorgimento. Per la politica, come sempre, un'occasione per posizionarsi sullo scacchiere ancora divisivo dell'antifascismo. Ecco quindi che sono attesi, tra gli altri, la segretaria del Pd Elly Schlein, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
Da Forza Italia l'invito è farsi vedere nelle piazze, ognuno dove preferisce. Il consueto e più importante corteo del 25 Aprile partirà dai Bastioni di porta Venezia alle 14.30 per arrivare alle 15.30 in piazza Duomo. Breve il percorso: corso Venezia, corso Matteotti, piazza Meda, piazza della Scala, via Santa Margherita, via Mengoni. Poi, ai piedi della Madonnina, si susseguiranno gli interventi dal palco: Roberto Cenati, presidente dell'Anpi provinciale e del Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell'ordine repubblicano, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, la presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani Mariapia Garavaglia, il presidente nazionale dell'Aned Dario Venegoni, il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo e Farida Elashwal, studentessa e attivista politica milanese di origini egiziane. Si collegherà in video il partigiano 'Alessio', all'anagrafe Aldo Tortorella, ex leader del Pci a Milano.
Esclusa qualsiasi altra voce di politici e delle più alte cariche dello Stato: fatto, questo, più volte chiarito dal Comitato organizzatore. Elly Schlein sfilerà col Pd milanese dietro lo striscione "Nata dalla Resistenza", slogan scelto in polemica "con un governo che non riesce a parlare di antifascismo", come osserva la segretaria milanese e parlamentare Silvia Roggiani. Salta invece la partecipazione del leader di Azione, Carlo Calenda, che contrariamente a quanto annunciato andrà al Pantheon con le associazioni ucraine e alle Fosse Ardeatine.
Confermata la partecipazione del segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni mentre non avrebbe ancora sciolto le riserve il numero uno del M5S Giuseppe Conte. Di sicuro non ci saranno i segretari di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri: con l'omologo Cisl, al quale per rotazione stabilita dagli organizzatori quest'anno spetta il palco, si ricongiungeranno sotto le guglie del Duomo il prossimo 13 maggio per la manifestazione unitaria. Quanto ai ministri. È certa la presenza a Milano di Giuseppe Valditara, che ha fatto sapere di voler solo deporre una corona, alle 9.30 a Palazzo Marino e alle 10.30 al Sacrario dei Caduti di tutte le guerre in Piazza Sant'Ambrogio.
Il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, ha scelto la provincia milanese e brianzola: Cinisello Balsamo, Seregno, Lazzate. Il presidente lombardo Attilio Fontana, invece, sarà come da tradizione nella sua Varese. Dai vertici lombardi di Forza Italia, poi, arriva l'invito a partecipare agli appuntamenti locali: "Il 25 aprile è una festa di tutti perché la Resistenza è un valore, è un patrimonio nazionale", le parole del coordinatore regionale di FI Alessandro Sorte che onorerà la ricorrenza da Bergamo. "Per la Resistenza - precisa l'azzurro - combatterono tutti quelli che credevano nella liberta', comunisti, liberali, popolari, anche partiti di destra. Io su questo ho una posizione netta e tutti i forzisti con me".
Diversa la linea in casa Fratelli d'Italia. Se la coordinatrice lombarda e ministra del Turismo, Daniela Santanchè, sarà nella sua città natale, Cuneo, per le celebrazioni con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il luogotenente Romano La Russa sarà "a casa, leggerò e starò coi famigliari che vedo sempre poco". La partecipazione dei singoli è tutta delegata alle "sensibilità personali". Non c'è intento polemico, assicura, anche se non manca di far notare che "non c'e' stato un invito a partecipare" al 25 aprile a Milano, "anzi c'e' stato un invito a non farlo". La sensazione è di essere sgraditi, il riferimento non dichiarato è al mancato invito da parte dell'Anpi al presidente del Senato Ignazio La Russa.
Scelta, questa, che per il più giovane dei fratelli La Russa è segno del fatto che la giornata della Liberazione resta ancora "la festa di una parte politica". "Mi auguro - aggiunge - che presto si possa fare una festa unica, con tutti gli italiani, che sia una festa di pacificazione. Oggi purtroppo non è cosi': evidentemente quella parte politica non vuole fare un passo avanti nella storia".
Sembra dunque cadere nel vuoto l'appello di Giuseppe Sala: "In questo momento è importante che ci sia una grande partecipazione, che io auspico", aveva detto il sindaco meneghino promettendo battaglia contro ogni "omissione della storia", senza comunque chiudere la porta in faccia a nessuna forza. Anzi, per Sala come per Roberto Cenati, è il senso dell'unità nazionale che dovrebbe essere l'acqua sul fuoco delle polemiche. Che però faticano ad affievolirsi. "Spero tanto che sia una grande giornata di unità - è l'auspicio dell'Anpi milanese - un grande corteo pacifico che dia speranza al Paese, quella speranza che è svanita se così tanti italiani non vanno a votare. Nel 75esimo anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione ci richiamiamo a quei valori per rilanciarli in questa fase di crisi politica, etica e sociale".