AGI - Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo l'evoluzione del conflitto in Sudan e ha tenuto una riunione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, il generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile del Comando operativo di vertice interforze, e i responsabili dell'Unità di crisi della Farnesina e dei Servizi di Sicurezza. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
Durante la riunione è stata esaminata la situazione sul terreno, in contatto diretto con le unità presenti in Sudan, e predisposto un piano di emergenza per la tutela dei nostri connazionali.
Nel pomeriggio il ministro degli Esteri ha confermato la 'buona notizia che i primi 18-19 italiani che stavano effettuando una crociera hanno già raggiunto l'Egitto sani e salvi. In Sudan restano circa 130-150 connazionali - ha precisato Tajani - che possono contare sulla massima assistenza della nostra ambasciata, che è stata determinante insieme a quella del Cairo nel dare supporto anche agli italiani appena arrivati in Egitto".
Il paese è in pieno caos: secondo gli ultimi dati del ministero della Sanità sudanese a Khartum, citato dalla stampa internazionale, sono oltre 600 le vittime e 3.500 i feriti degli scontri cominciati lo scorso 15 aprile: fra i morti ci sono 4 operatori umanitari Onu e un cittadino americano, secondo quanto riferiscono l'Onu e gli Stati Uniti.
L'ambasciata degli Stati Uniti in Sudan "continua a monitorare attentamente la situazione a Khartum e nelle aree circostanti, dove sono in corso combattimenti, scontri a fuoco e attività delle forze di sicurezza". Lo scrive la rappresentanza diplomatica americana su Twitter, aggiungendo che "si registrano anche notizie di attacchi, assalti alle case e saccheggi. I cittadini statunitensi sono vivamente consigliati di restare al chiuso e al riparo fino a ulteriore notizia, e di evitare di andare all'ambasciata degli Stati Uniti".
L'ambasciata avverte che al momento non può offrire servizi consolari di emergenza e che a causa dell'insicurezza a Khartum e della chiusura dell'aeroporto, attualmente non è possibile operare un'evacuazione dei cittadini statunitensi coordinata dal governo americano.
Ai connazionali viene suggerito di restare al riparo, evitare di uscire e di affacciarsi alle finestre, seguire i media locali per restare aggiornati sugli sviluppi della situazione e monitorare gli avvisi del Dipartimento di Stato per il Sudan e gli alert sulla sicurezza più recenti.