AGI - Il centrodestra in Friuli Venezia Giulia si sente in tasca la vittoria. L'unica preoccupazione del Governatore del Veneto Zaia è che "Fedriga possa battere il suo record del 77% dei consensi". In questo contesto Giorgia Meloni ha scelto di non spostarsi da Roma per dedicarsi soprattutto alle grane di Governo in un lungo pranzo con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.
Analizzati tutti i temi bollenti: il nuovo codice degli appalti, l'attuazione del Pnrr (la Ue non ci ha ancora erogato la terza tranche da 19 miliardi), l'emergenza migranti e il decreto legge sul caro bollette, non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Prima di collegarsi in diretta con la piazza di centrodestra di Udine, Meloni puntualizza le sue idee in un video-messaggio social con il format 'Appunti di Giorgia'.
"Noi non facciamo condoni" è il primo messaggio della premier. "C'è una norma che proroga i termini per regolarizzare la propria posizione a chi ha un contenzioso, che proroghiamo fino all'autunno. È un altro passo verso la tregua fiscale. C'è anche una norma che adegua alla nostra tregua fiscale le attuali norme penali. L'opposizione dice abbiamo introdotto un condono tributario penale ma noi di condoni non ne facciamo. Stabiliamo semplicemente che il processo rimane sospeso fino a quando l'Agenzia delle Entrate non conferma che le rate che devi pagare le stai pagando regolarmente".
Sul codice degli appalti Giorgia Meloni afferma: "In Consiglio dei ministri abbiamo approvato la modifica del codice degli appalti. La finalità è banale: fare le opere in tempi brevi. Ho letto le critiche sull'innalzamento della soglia degli affidamenti a 150mila euro ma la soglia è stata portata a questo livello dal Conte 2 e poi confermata dal precedente esecutivo".
Per Meloni "quando un ente esprime il suo dissenso alla realizzazione di un'opera dovrà anche offrire le soluzioni e non semplicemente limitarsi a dire no". Il video-comizio con la piazza di centrodestra a Udine è politicamente più semplice. Meloni accantona gli spinosi nodi di Governo e si lancia con i cavalli di battaglia elettorali, a partire da autonomia differenziata e presidenzialismo.
"Per noi è centrale il tema dell'autonomia differenziata. L'autonomia - dice alla platea di Udine - non è 'tolgo a qualcuno per dare a qualcun altro' ma 'se sei bravo in un lavoro io Stato te ne do dell'altro'". "Nelle prossime settimane - continua Meloni - arriveranno in Consiglio dei ministri, in Parlamento le altre riforme fondamentali per i prossimi decenni".
La premier auspica che, parallelamente al progetto di autonomia differenziata, si approvi la riforma del "presidenzialismo entro la fine della legislatura". Sul reddito di cittadinanza la Presidente del Consiglio rimarca: "Anche la scelta di abolire il reddito" per chi non accetta di lavorare "sta dando i suoi frutti: io rivendico questa scelta".
"Abbiamo deciso di tagliare il cuneo fiscale promuovendo un lavoro capillare e certosino per rimodulare un Pnrr che non abbiamo scritto noi ma sul quale noi non stiamo facendo altro che cercare di renderlo compatibile con priorità nuove per la nostra nazione a partire dal tema della sicurezza energetica". Infine, una previsione sulle regionali in Friuli Venezia Giulia: "Noi come sempre ci presentiamo compatti e uniti. Mi pare siano altri ad a essere un po' nervosetti. Dov'è' il disastro che il governo di centrodestra avrebbe portato, l'isolamento internazionale, dov'è il nervosismo dei mercati?".