AGI - Si riaccende lo scontro sullo Ius Soli. A innescare l'incendio non è una proposta di legge, ma l'iniziativa del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha avviato una serie di iniziative per promuovere il diritto di cittadinanza per chi nasce o cresce a Bologna. Si chiama "Bolognesi. Dal primo giorno" e comprende una campagna fatta di manifesti e installazioni, oltre che di un ciclo di incontri con ragazzi e ragazze delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado.
"Per le prossime settimane saremo nelle scuole di Bologna per confrontarci con gli studenti e le studentesse su temi fondamentali come quello della cittadinanza, su cosa significa essere cittadini a Bologna e per coinvolgerli nella vita della città", ha spiegato Lepore lanciando l'iniziativa. "Un'occasione preziosa anche per metterci in ascolto, condividere con loro le esperienze, le difficoltà e qualche volta le sofferenze che tanti di loro affrontano ogni giorno".
Un "lavaggio del cervello", attacca la Lega con il deputato Rossano Sasso per il quale ci si trova davanti a "un fatto inaudito: un ciclo di lezioni tenute dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che questa mattina ha avviato un nuovo insegnamento sullo Ius Soli. Un vero e proprio lavaggio del cervello ai danni degli studenti, dicendo che la legge italiana sbaglia e che da oggi vale la legge bolognese per la quale chi arriva in Italia è automaticamente italiano", ricostruisce il deputato che chiede al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, di riferire in Parlamento. Ne nasce una botta e risposta in Aula, con il presidente di turno, Giorgio Mule', che si rifiuta di aprire un dibattito in quanto, spiega, si tratta solo della richiesta di informativa di un ministro.
La richiesta della Lega, viene spiegato, è che il ministro si informi con l'ufficio scolastico regionale riguardo alla natura e alle modalità di svolgimento di questo ciclo di incontri. Spiegazione che non convince il dem Andrea De Maria: "È stato consentito in Aula di esercitare un attacco politico. Nel merito se verrà il ministro dell'Istrizuone ne saremo lieti, magari potrebbe spiegare perché invece di condannare l'attacco agli studenti" del liceo Michelangiolo di Firenze "ha preferito riprendere la preside" del liceo Da Vinci che ha scritto agli studenti mettendoli in guardia rispetto al ritorno di fenomeni di squadrismo fascista.
Ma oltre allo scontro fra gli scranni parlamentari, dilaga la polemica politica. Il leader della Lega attacca frontalmente il primo cittadino di Bologna. "Comizio del sindaco Pd nelle scuole di Bologna con ragazzine e ragazzini per 'promuovere il principio dello ius soli'. Imbarazzante", scrive Matteo Salvini.
Per il senatore di Fratelli d'Italia, Marco Lisei, Lepore "non ambisce a essere un patriota e nemmeno un partigiano" quanto "un talebano di sinistra". A difesa di Lepore intervengono i deputati bolognesi, Andrea De Maria e Virginio Merola: "Il sindaco Matteo Lepore non è venuto meno alle sue responsabilità istituzionali. Consideriamo il suo operato non solo legittimo, ma meritorio. Salvini e i suoi colleghi di partito se ne facciano una ragione: Bologna, sempre nel pieno rispetto delle regole democratiche, è sempre stata e sempre sarà in prima fila per la difesa e la promozione dei diritti civili e sociali. La polemica della Lega è inaccettabile e infondata".
Infine è Lepore a prendere la parola per invitare Salvini a visitare le scuole con lui: "- "Invito Salvini a Bologna a parlare con i ragazzi delle nostre scuole insieme a me, cambierebbe idea sullo Ius Soli. Loro sono il futuro e si sentono tutti italiani. Non hanno bisogno di odiare, ma di sentirsi parte della nostra comunità. Con parità di diritti e doveri".