AGI - "La strada per il raggiungimento di una parità effettiva - costituita con pienezza da diritti e da opportunità - è ancora lunga e presenta tuttora difficoltà. Ma vi si aggiunge la certezza che questa strada va percorsa con il massimo di determinazione e di rapidità. Perché dalla condizione generale della donna, in ogni parte del mondo, dipende la qualità della vita e il futuro stesso di ogni società. Non può esservi vera libertà se non è condivisa dalle donne e dagli uomini". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebrando al Quirinale la Giornata internazionale delle donne.
"L'Italia che le ha accolte condivide e incoraggia il loro impegno. E che farà di tutto, nelle sedi internazionali, per sostenere le donne che esigono qualità di vita e libertà" ha poi proseguito. "È una lotta, la vostra, che è iniziata - in Iran e in Afghanistan - per la libertà e il diritto delle donne alla eguaglianza. Ma che, come spesso accade, la generosità e la lungimiranza delle donne ne amplia il significato che diventa resistenza, protesta e appello per l'affermazione dei diritti e delle libertà di tutti, senza distinzioni".
"La misoginia è all'origine di tutte le discriminazioni che, nei secoli fino a oggi, si sono manifestate, a ogni latitudine, contro le donne. Nessun Paese ne é stato immune; nessuna epoca storica" ha spiegato parlando di "stereotipi e pregiudizi, determinati tutti da un unico elemento: la paura nei confronti della donna, del suo essere differente nel corpo e nella sensibilità, della sua intelligenza, della sua voce, della sua indipendenza. Fin da alcuni miti antichi la donna è stata sovente e incredibilmente vista come elemento di allarme, di ostacolo all'immobilismo di valori tramandati".
"La realtà delle donne che abbiamo ascoltato, le vicende di grandi donne che abbiamo conosciuto per esperienza diretta o per conoscenza della storia, di donne nella normalità della vita quotidiana, ci insegnano che donna è sinonimo di coraggio, di determinazione, di equilibrio, di saggezza, di pace, di promozione di libertà e diritti. Provoca stupore, oggi, rileggere anche alcuni atti parlamentari della Repubblica, che pure aveva assicurato, per la prima volta, alle donne italiane il diritto di voto e sancito eguale parità di diritti. La discussione sulla legge della senatrice Merlin, durante la quale molti esponenti, di idee liberali e democratiche. discettavano sull'esistenza di prostitute per nascita, assegnando a queste donne un destino preordinato e irredimibile. Come nel dibattito sull'ingresso delle donne nella magistratura, condita da apprezzamenti misogini, appunto, sulla mancanza di equilibrio e di giudizio" ha infine concluso.