AGI - Stefano Bonaccini è avanti nei circoli. Elly Schlein continua a registrare presenze record alle iniziative che sta organizzando nel suo tour per l'Italia. Saranno le primarie del 26 febbraio a incoronare il segretario o la segretaria del Partito Democratico, al termine di una settimana che inizia oggi con il confronto Tv, alle 20.30 su Sky Tg24, fra i duellanti dem. E non è escluso che simpatizzati ed elettori riescano a ribaltare il pronunciamento degli iscritti nei gazebo.
Ai gazebo sarà sfida vera
Bonaccini pare volere esorcizzare questa eventualità e ricorda che "ogni volta che un candidato ha vinto nei circoli, poi ha vinto anche alle primarie". Dunque, vietato pronunciare la parola vittoria, se ne riparlerà tra una settimana da oggi. Non solo: per blindare il risultato, il governatore sta valutando se chiedere a Gianni Cuperlo e Paola De Micheli di convergere sulla sua mozione. Elly Schlein è staccata di circa venti punti, ma il consenso che sta riscuotendo nelle piazze lascia immaginare che ai gazebo sarà sfida vera, voto su voto.
All'ultimo appuntamento della deputata, nel quartiere Testaccio di Roma, hanno partecipato circa duemila persone. Tante quante si sono ritrovate al Mandela Forum di Firenze per ascoltare il presidente dell'Emilia-Romagna. "Non ho ancora vinto, assolutamento no: non l'ho mai detto quando ho combattuto altre battaglie, in cui pure ero piazzato bene, e non lo dirò mai", avverte il candidato segretario in una intervista a Tpi. Parole che sembrano replicare a quelle di Elly Schlein. La deputata afferma di sentire attorno a sé un'onda montante di entusiasmo: "Se vincerò? Ne sono assolutamente certa. Lo sento. Avverto una mobilitazione incredibile".
Al di là delle sensazioni sono anche i numeri dei congressi a trasmettere un certo ottimismo fra gli esponenti della mozione Schlein. Al 17 febbraio, hanno espresso la loro preferenza 132.033 votanti. I risultati assegnano a Bonaccini 71.043 voti, pari al 54,03%; a Schlein 44.590 voti, pari al 33,91%; a Cuperlo 9.977 voti pari al 7,5%; a De Micheli 5.869 voti, pari al 4,46%. Si sono inoltre chiuse le pre-iscrizioni per il voto online. Gli iscritti residenti o domiciliati all'estero sono 1.740, gli iscritti delle altre categorie titolate al voto on line 1.055. Resterà aperta fino al 22 febbraio invece la possibilità di pre-registrarsi per 'Voto dove vivo', riservato a studenti e lavoratori fuori sede, minorenni dai 16 anni in su e stranieri residenti.
I "piedi per terra" di Bonaccini
"Il risultato definitivo non è ancora acquisito", sottolinea ancora Bonaccini: "Sono uno che tiene i piedi per terra". E di fronte ai numeri che lo vedono in vantaggio nel voto tra gli iscritti, Bonaccini commenta: "È vero, per ora ho raccolto la maggioranza assoluta tra gli iscritti, il che è un risultato che considero molto bello e molto importante. Ma bisogna ancora aspettare il dato dei gazebo". Da qui l'idea di chiedere ai due sfidanti che non accederanno alle primarie di sostenere la mozione Bonaccini per cercare di mettere insieme il consenso più vasto possibile.
"Vedremo cosa vogliono fare Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. Ma è ovvio che a me farebbe molto piacere. Siamo politicamente compatibili. Io in passato ho sempre lavorato per tenere unito il partito. Se per loro la mia proposta politica è apprezzabile, sarebbe un segnale importante: anche perché, come è noto, io ho sempre avuto amicizia e stima sia nei confronti della De Micheli che di Cuperlo. Ci parleremo presto, appena arriverà il risultato definitivo. Mi farebbe piacere incontrarli, se vorranno". Quanto a Schlein, Bonaccini ha già fatto sapere che in caso di vittoria "chiederò a lei come agli altri di dare una mano. Se perderò, mi metterò a disposizione".
Fuga dai capi corrente
Il minimo comune denominatore della campagna congressuale è la fuga dai capi corrente. "Mi sono candidato dicendo che avrei cambiato la classe dirigente e che non avrei accettato l'appoggio di quelle correnti. È fisiologico che quelli che hanno retto prima il partito scelgano di non sostenermi". La candidata alla segreteria dem mira a un cambiamento radicale per risollevare il Pd: "Cambiamo tutto: volti, visione e metodo. Non serve cambiare solo i nomi tenendosi il metodo sbagliato".
E il primo aspetto a cui mettere fine è quello della "cooptazione", quello che fa dire, subito dopo le presentazioni, "tu a chi appartieni". Frase che si è sentita rivolgere anche Elly Schlein la prima volta che ha messo piede nel Pd. "Basta con la cooptazione. Apriamoci alle donne, ai giovani, alle energie migliori. Scegliamo i nuovi dirigenti in base alla competenza, non alla fedeltà", sottolinea Schlein. Per farlo, tuttavia, dovrà ribaltare il responso dei circoli. Impresa alla portata, a sentire la candidata e i rappresentanti di spicco della sua mozione. Per questo, nell'incontro in Piazza Testaccio ha lanciato un appello alla mobilitazione: "Vinciamo se ciascuno di voi si rivolge a dieci, venti vostri conoscenti, amici, colleghi per convincerli ad andare ai gazebo".
Osservato speciale di domenica 26 febbraio sarà quindi l'affluenza ai gazebo che, negli ultimi anni si è ridotta progressivamente, pur rimanendo sopra il milione e mezzo di votanti: la prima volta, nel 2007, si misero in fila 3.554.169 italiani. Ad affermarsi fu Walter Veltroni con il 75,8% dei voti. Secondo giro, era il 2009, la partecipazione si fermò a quota 3.067.821 votanti per incoronare Pier Luigi Bersani con il 53,2%.
Nel 2013 iniziò il 'regno' di Matteo Renzi, l'unico sino ad oggi a centrare il bis. Alle primarie votarono 2.814.881 elettori eleggendo il segretario con il 67,5%. Nel 2017 la seconda volta dell'ex sindaco di Firenze, con 1.838.938 votanti a un 69,1% per Renzi. Le ultime primarie sono state quelle del 2019 che hanno incoronato Nicola Zingaretti segretario, scelto da 1.600.000 partecipanti.