AGI - Trionfa il centrodestra in Lombardia e nel Lazio. Vincono, con ampio margine, Attilio Fontana e Francesco Rocca, e la coalizione di governo aumenta i consensi rispetto al 25 settembre scorso. I dati sulla partecipazione al voto, però, sono disastrosi, e hanno superato anche le peggiori previsioni. L'affluenza definitiva per le regionali di febbraio 2023 in Lombardia e nel Lazio è stata del 40%. Nel 2018, quando si voto' insieme alle politiche, ma nella sola giornata di domenica, fu del 70,63%. Il ritorno, quindi, ai seggi aperti anche il lunedì, dalle 7 alle 15, non ha affatto contribuito a riportare gli elettori alle urne.
Per questo appuntamenti elettorale di metà febbraio, a turno unico, hanno votato appena 4 elettori su 10. In Lombardia l'affluenza definitiva è stata del 41,67%, nel Lazio del 37,2%. Nel 2018, quando si voto' insieme alle politiche (in un giorno solo), il dato definitivo fu rispettivamente del 73,81% e del 66,55%. Complessivamente nelle due regioni l'affluenza è scesa del 30,63%.
La capitale d'Italia è il capoluogo dove si è votato di meno: appena il 33,11%, meno di un elettore su 3. Il capoluogo più virtuoso è il comune di Brescia dove ha votato il 47,54%.
L'affluenza nel Lazio rappresenta il record storico negativo. Finora per le regionali il dato più basso si era registrato in Emilia Romagna quando nel 2014 andò alle urne solo il 37,7% degli aventi diritto.
L'astensione record del 12 e 13 febbraio è già al centro di diverse analisi politiche e, quasi certamente, nei prossimi giorni sarà al centro dell'attenzione delle forze politiche, soprattutto di quelle che si sentono in particolar modo danneggiate.
A scrutinio ancora in corso, in Lombardia siamo ad un terzo delle sezioni mentre nel Lazio quasi a metà, i numeri parlano chiaro.
Lombardia
Il riconfermato governatore Fontana, con oltre il 50% dei voti, esponente della Lega, si afferma con oltre 20 punti percentuali in più rispetto al candidato di Partito democratico e Movimento 5 stelle, Pierfrancesco Majorino. Al terzo posto la candidata del Terzo polo, Letizia Moratti. L'ex vice di Fontana ha raccolto poco più del 9% dei consensi, molto sotto le aspettative della vigilia. La quarta ed ultima candidata in corsa, Mara Ghidarzi, sostenuta dalla lista "Unione Popolare", ha raccolto poco più dell'1% dei voti.
Lazio
Francesco Rocca passa dalla presidenza nazionale della Croce rossa Italiana a quella della Regione Lazio, con il 50% dei consensi. Ha oltre 14 punti percentuali in più rispetto al candidato di Partito democratico e Terzo polo, Alessio D'Amato, ex assessore alla Sanità nella Giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti. Donatella Bianchi, candidata del Movimento 5 stelle e del Polo progressista, si ferma a poco più dell'11%, risultato in deciso calo rispetto alle aspettative. In corsa, nel Lazio, altri due candidati alla presidenza: Sonia Pecorilli per il Pci e Rosa Rinaldo per "Unione Popolare". Per entrambe solo l'1% dei consensi.
Il presidente Giorgia Meloni
Il risultato delle regionali va oltre ai palazzi del Pirellone e della Pisana e arriva fino a Palazzo Chigi. Lo dimostra la soddisfazione espressa del presidente del Consiglio. “Complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali – ha dichiarato Giorgia Meloni - sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia. Un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del Governo".
Esulta Matteo Salvini (“Vittoria. Grazie Lombardia. Grazie Lazio”) poco dopo i primi exit poll.
Enrico Letta affila gli artigli e manda un messaggio ai suoi (mancati) alleati: “il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5S e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Partito democratico”.
In attesa dei risultati definitivi nei comitati elettorali si salta dall’entusiasmo alla delusione. E raffreddati gli umori si conteranno i voti anche all’interno delle coalizioni. Il “giro di giostra” sui rapporti di forza tra le diverse forze politiche è (forse) già dietro l’angolo.