AGI - Se a Napoli negli ambienti della politica si dice 'cinesi', il pensiero corre subito ad Andrea Cozzolino.
Una lunga militanza a sinistra, che parte dal liceo classico di Torre del Greco, dove è tra i fondatori dell'Associazione degli studenti contro la camorra negli anni '70, a Bruxelles, passando attraverso incarichi nel partito (tra l'altro quello di segretario del Pd a Napoli), e in Regione (assessore di Antonio Bassolino), Cozzolino, 60 anni, tre figli avuti da Anna Normale, figlia di un noto costruttore partenopeo, europarlamentare dal 2009, prima di questo mandato d'arresto europeo nell'ambito dell'indagine belga denominata Qatargate, era già stato al centro di una discussa tornata di primarie dem poi annullate, proprio per un sospetto di brogli con voti comprati e messi nelle urne da un folto numero di rappresentanti della comunità cinese napoletana.
Le primarie in questione erano quelle del centro-sinistra per la scelta del candidato sindaco di Napoli, il 23 gennaio 2011; che Cozzolino vince a sorpresa con il 37,3% delle preferenze (16.358 voti), principalmente raccolte nei quartieri di Secondigliano e Miano.
Un risultato contestato davanti ai garanti dagli altri aspiranti: Umberto Ranieri, Libero Mancuso e Nicola Oddati, anche lui giovane pupillo di Bassolino. Le primarie vengono poi annullate, ma le denunce di brogli spingono la Direzione distrettuale antimafia a indagare per infiltrazioni camorristiche del clan Lo Russo, egemone proprio a Miano, e il centro sinistra ripiega su Mario Morcone, prefetto e commissario per Roma nel 2008, proposto dal commissario provinciale del Pd Andrea Orlando. Comunque, la militanza di Cozzolino nella sinistra è da manuale.
All'europarlamentare vengono contestati i reati di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio. Il provvedimento è stato notificato dalla guardia di finanza quando il deputato europeo stava per essere dimesso da una clinica a Posillipo. In mattinata era stata perquisita la casa di Bruxelles. La parabola di Andrea Cozzolino
All’inizio degli anni ’90, partecipa da dirigente del Pci al processo che ha portato alla svolta della Bolognina di Achille Occhetto, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, e nel 1998 ai Democratici di Sinistra di Massimo D'Alema. Dal 1994 al 2000 è stato segretario della Federazione di Napoli del Pds prima, e Ds poi. Si candida alle elezioni regionali in Campania del 2000 con i Ds, con Bassolino, anche lui impegnato nella scalata alla presidenza della Giunta, venendo eletto nel collegio di Napoli in Consiglio regionale. Viene poi rieletto alle elezioni regionali del 2005 nel medesimo collegio, e diventa assessore con deleghe all'Agricoltura e alle Attività Produttive, sempre con Bassolino presidente.
Alle primarie del 14 ottobre 2007 è eletto all'assemblea costituente nazionale del Partito Democratico. Alle elezioni europee del 2019era stato rieletto con 81.328 preferenze, ed era entrato a far parte della sottocommissione per i diritti umani e della delegazione del Parlamento per i rapporti con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo.
Quando, il 22 novembre scorso, il Parlamento Europeo vota a favore del riconoscimento della Federazione Russa come Stato che sostiene il terrorismo a seguito delle sue azioni nel corso della invasione russa dell'Ucraina, Cozzolino è uno dei quattro parlamentari italiani a votare contro la mozione.
Il 16 dicembre 2022 la Commissione Nazionale di Garanzia del Pd delibera di "sospendere cautelativamente l’onorevole Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura relative allo scandalo 'Qatargate'".
Cozzolino, attraverso i suoi avvocati, aveva già reso noto che era a disposizione dei pm e disposto a rinunciare all'immunità. Il 12 gennaio 2023 si dimette dai propri incarichi in commissione e, coerentemente a quanto annunciato, vota a favore della revoca dell'immunità per sé e per Tarabella, deliberata dal Parlamento Europeo il 2 febbraio scorso.