AGI - Sanremo non è solo un festival di canzoni, si sa. Da decenni è l'evento più seguito dagli italiani, e non solo, nel nostro Paese e all'estero. Non potevano mancare, dunque, anche le polemiche della politica. Questa mattina, a dare fuoco alle polveri, il leader della Lega, Matteo Salvini. In una intervista a Rtl 102.5, Salvini esplicita che il fatto che a Sanremo "non ci sia la presenza di Zelensky non mi dispiace", dato che "portare la guerra al Festival mi sembra fuori luogo".
E, quanto alla presenza ieri sera del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "se ha scelto di andarci, ha diritto di svagarsi. Non faccio polemica. È un momento abbastanza complicato per far la polemica sul festival". Il monologo di Benigni sulla Costituzione? "Non penso che la Costituzione debba essere difesa sul palco" dell'Ariston, la risposta. E poi ancora: "Paola Egonu è una grande sportiva ma spero non venga al Festival di Sanremo a fare una tirata sull'Italia paese razzista. Gli italiani hanno tanti difetti ma non sono razzisti. Mi auguro che gli italiani, che hanno già tanti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la Tv pubblica per fare la morale a qualcuno".
"Salvini continua a cercare armi di distrazione di massa dalla sua caduta libera. Lasci stare Mattarella che a Sanremo non è certo andato a svagarsi ma a promuovere il nostro bene più prezioso: la Costituzione. Bravo Presidente!", reagisce via social l'eurodeputata del Pd Alessandra Moretti. "E ti pareva che non partivano i mugugni della destra per Benigni ieri sera a Sanremo. Al di là delle parole sguaiate di Salvini verso Mattarella, il punto non è Benigni sul palco, ma il fatto che a milioni di italiani sia arrivato uno straordinario messaggio che valorizza, difende ed esalta la nostra Costituzione nata dalle ceneri della vergogna fascista", dice il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra, che bolla anche la destra come 'allergica' a "riconoscere che il nostro Paese nasce dalla Resistenza a un regime a cui troppi nel governo hanno strizzato l'occhio o hanno ancora nostalgia, la vorrebbero magari stravolgere o mettere in un angolo".
Mara Carfagna, presidente di Azione, affida a Facebook le sue valutazioni. "Salvini non si smentisce mai. Solo lui poteva dire che il presidente Mattarella è andato a Sanremo per 'svagarsi', banalizzando la presenza del Capo dello Stato al Festival, decisa per celebrare i 75 anni della Costituzione in un grande evento popolare che unisce l'Italia - scrive in un post - parole imbarazzanti, che si commentano da sole. Ma questo è Salvini...".
Su fb anche Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra. "Perché Salvini ha paura che si parli della Costituzione italiana, cosa teme? È imbarazzante che Salvini, che ha giurato sulla Costituzione per diventare ministro, abbia delle perplessità sul fatto che ieri a Sanremo si sia giustamente celebrato il 75esimo anniversario della nostra Costituzione".
Il fatto che l'edizione di quest'anno di Sanremo "si sia aperta con un omaggio alla Costituzione ha un grande valore. La presenza 'storica' del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla parte inaugurale del Festival dedicata alla Costituzione suggella l'importanza di quanto avvenuto. È nostro compito far vivere la Costituzione, come ha detto con passione Roberto Benigni", mette nero su bianco il senatore del Pd Francesco Verducci. "Il ministro delle Infrastrutture si sta occupando spesso del festival di Sanremo e non se ne comprende la ragione - annota Maria Stella Gelmini, portavoce di Azione - la nostra Costituzione è ancora il collante della nazione ed è portatrice di valori e principi non scalfiti dai suoi 75 anni di eta', cosi' come Sanremo è una grande manifestazione nazionale e popolare".
È "importante" che nel 75esimo anno dalla nascita Carta dell'Italia "sia stata celebrata durante un grande evento popolare che da sempre unisce il Paese. E invece a destra c'è chi si lamenta, dimostrando scarso spirito patriottico. Le parole di Salvini, non solo sono inappropriate, ma indicano chiaramente l'insofferenza per le basi della nostra democrazia. Per tacere la mancanza di rispetto per il Presidente della Repubblica. Il ministro delle Infrastrutture, con il solito becero qualunquismo, perde l'ennesima occasione di non fare una brutta figura", per Ilenia Malavasi, deputato del Pd. "Quando non c'è un Donzelli o un Fazzolari di passaggio, ci pensa Matteo Salvini a lanciare qualche palata di fango sulle istituzioni e sui loro rappresentanti. Le parole su Mattarella sono state pronunciate da un esperto di svaghi. Con la differenza che il presidente Mattarella non era in costume al Papeete a chiedere i pieni poteri", chiosa Osvaldo Napoli, della direzione di Azione.
"Pelle d'oca, ieri al Festival di #Sanremo, con un travolgente omaggio a un Presidente della Repubblica, Sergio #Mattarella, che è garante di tutti gli italiani: non leader di parte, bensì rappresentante super partes dell'unità nazionale", scrive sui social il senatore Pd, Dario Parrini. Che parte dalla presenza del capo dello Stato per una riflessione sul presidenzialismo. L'"elevata e coesiva funzione che al Capo dello Stato attribuisce la nostra Costituzione, magnificamente elogiata ieri sera da un ispiratissimo Roberto #Benigni", lo porta a considerare che "il presidenzialismo, che la destra non esclude di provare a imporre a colpi di maggioranza, avrebbe come prima conseguenza negativa proprio quella di privarci di questa cosa bella e preziosa: il Presidente della Repubblica non sarebbe più di tutti, ma di qualcuno e basta". A Salvini, infine, replica anche il conduttore della kermesse, Amadeus: "Sono quattro anni che attacca il festival, basta non guardarlo".