AGI - I partiti del centrodestra guardano alle Regionali. Perché il voto del 12 e del 13 febbraio sarà una sorta di 'competizione' anche all'interno del centrodestra. I partiti si presentano compatti, con Salvini, Berlusconi e Meloni che domenica a Roma e martedì a Milano si presenteranno uniti. Ma il clima da 'derby' che si gioca nelle due città lo si scorge pure nelle locandine che rilanciano le kermesse della coalizione.
Quello dell'Auditorium della Conciliazione nella Capitale annuncia l'intervento di Giorgia Meloni e dei leader del centrodestra, non vengono citati i nomi. E usa lo stesso criterio Forza Italia nella manifestazione in programma nel capoluogo lombardo.
Anche in Parlamento si registrano distanze nell'alleanza. In Fdi per esempio non tutti, spiega una fonte parlamentare, hanno gradito i distinguo del leghista Romeo sulla guerra in Ucraina (il presidente dei 'lumbard' al Senato, premettendo che il sostegno a Kiev non è in discussione, ha chiesto di aprire una riflessione).
Le reazioni al caso Donzelli
E soprattutto la presa di posizione degli alleati sul 'caso Donzelli' non è stata compresa. Fratelli d'Italia ha 'blindato' sia il responsabile organizzativo che il sottosegretario alla Giustizia Delmastro. FI e Lega hanno tenuto il punto sulla necessita' di mantenere il 41 bis a Cospito, non risparmiando accuse alle forze dell'opposizione ma hanno lasciato che a risolvere la vicenda siano Fratelli d'Italia e il presidente del Consiglio Meloni.
"Devono essere loro a uscirne e prima lo fanno e meglio è", dice un 'big' della maggioranza. "Nessuno vuol far saltare poltrone, ma devono darsi una calmata", osserva un azzurro. Freddezza alleati? "Domanda retorica...", allarga le braccia un 'big' di Fdi.
"Forza Italia deve capire - si sfoga un altro esponente di primo piano di Fratelli d'Italia - che non ci possono essere due partiti, uno governista e l'altro no. E anche dalla Lega ci saremmo aspettati un maggior sostegno". Dopo il caos nell'Aula di Montecitorio per le parole utilizzate da Donzelli il Guardasigilli ha ribadito che l'articolo 41 bis non si tocca, ma le opposizioni si aspettavano parole più nette riguardo alla divulgazione delle informazioni rivelate ieri dal deputato di FdI, che ha spiegato di averle ricevute dal sottosegretario Delmastro.
"C'è un'indagine aperta dalla procura di Roma, per i reati di rivelazione e di utilizzazione del segreto d'ufficio. Questa notizia rappresenta un elemento di novità. A questo punto, per doveroso rispetto del lavoro degli inquirenti, non possiamo non tenerne conto", ha sottolineato Nordio. Il governo, insomma, ha preso tempo. Anche se il Guardasigilli aggiunge: "Non ce ne laviamo le mani".
L'obiettivo è ora far abbassare la tensione, ma Fdi punta a evitare un 'redde rationem' nel governo. Il presidente del Consiglio, spiegano in FdI, nel frattempo sta ricostruendo quanto è accaduto.
Le altre questioni aperte
Sullo sfondo nel centrodestra restano fibrillazioni sui dossier sul tavolo. Per esempio sul dl carburanti, con FI che chiede a gran forza di modificare il provvedimento. "Gli esercenti l'attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione, ivi compresi quelli lungo la rete autostradale, entro trenta giorni dalla data di adozione del decreto di cui al comma 2, espongono, presso ogni punto vendita un QRcode di rimando al sito istituzionale" del ministero presieduto da Urso, è l'emendamento presentato dagli azzurri. Nella stessa direzione una proposta firmata dalla Lega. Si aspettano ora gli emendamenti del governo che probabilmente arriveranno dopo le Regionali.
Il governo intanto oggi firmerà gli emendamenti al Milleproroghe. Sul nodo dei balneari (ma è possibile che l'emendamento ad hoc dell'esecutivo arriverà nei prossimi giorni) verrà confermata la linea della proroga della legge delega ma FI e Lega ancora puntano alla proroga delle concessioni.