AGI - La trattativa tra gli 'sherpa' di Letizia Moratti e parte del comitato Nord per una lista a sostegno della sua candidatura in vista delle regionali lombarde si è chiusa definitivamente poco dopo le 17:30 di giovedì 12 gennaio. Le perplessità della candidata, di Carlo Calenda e del segretario lombardo di Azione Niccolò Carretta hanno imposto bruscamente uno stop al dialogo. Il leader del Terzo Polo ha fatto sapere da Roma che era troppo tardi, confermando i dubbi sull'eventualità di una 'convivenza' con una formazione che si richiama direttamente alla Lega Nord e alla sua storia, già manifestati in un'intervista al 'Corriere' in cui aveva in qualche modo criticato Moratti per "la discussione su cosa fa la Lega di Bossi" che "rischia di essere percepita come vecchia politica".
Fallito il piano A, quindi, è scattata l'opzione B. Nelle ore seguenti, una parte del comitato, vicina all'europarlamentare Angelo Ciocca, ha proseguito la trattativa per cercare di candidare nella lista Moratti alcuni dei 'suoi' uomini, come avvenuto per i cinque ex leghisti vicini al Movimento autonomista lombardo di Gianni Fava (tra cui l'ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni). Ma, davanti alle insistenze di accettare due candidature (oltre a quella di Roberto Mura a Pavia, anche quella di Antonello Formenti a Lecco), Moratti ha chiuso definitivamente le porte ai 'dissidenti' leghisti.
"All'interno del comitato, da un mese Ciocca sta lavorando per avere due posti nella lista Moratti. Che il comitato venga a dire adesso che sono duri e puri e non pensavano alle regionali è come la storia della volpe e l'uva", commenta con l'AGI un leghista chiamato a far parte della lista poi saltata. "Moratti aveva posto come condizione che il comitato Nord facesse una propria lista, la lista era pronta, era stata ultimata a ieri - spiega -. Ma, a 48 ore dalla scadenza per la presentazione, Calenda ha posto dei veti: se ci fosse stata la lista dei leghisti lui si sarebbe sfilato. Ieri Moratti ha fatto sapere che non avrebbe potuto dare il collegamento con la sua candidatura per questo. C'era, quindi, un accordo in base al quale Mura avrebbe comunque avuto un posto a Pavia, ma Ciocca ha voluto forzare la mano, ha preteso due consiglieri. E la trattativa è saltata del tutto". "Questa è la verità: tutto alle spalle di Umberto Bossi", si conclude.
Fonti di via Bellerio, poi, ieri raccontavano di una trattativa last minute per un 'apparentamento' con 'Noi moderati' di Maurizio Lupi. Trattativa esclusa pero' da Alessandro Colucci, il quale ha assicurato l'assenza di leghisti in lista. A onor del vero, occorre precisare che Bossi si è schierato, fin dall'inizio e in prima persona, a sostegno della ricandidatura del leghista Attilio Fontana, cui lo lega un rapporto di antica amicizia. L'obiettivo dichiarato del senatur era di presentare una lista a sostegno del governatore uscente ma si è scontrato contro l'opposizione di via Bellerio.
Il comitato Nord, si legge nel comunicato diramato oggi, "non è nato per competere alle elezioni regionali, ma per portare avanti l'autonomia, le istanze del Nord e dar voce inascoltata della militanza nordista. Il comitato Nord ha chiesto ai consiglieri uscenti Roberto Mura, Antonello Formenti, Massimiliano Bastoni, e Federico Lena di restare fedeli agli obiettivi del comitato e mantenere la retta via con scelte compatte, coerenti e intelligenti con l'importante lavoro del comitato".