AGI - Il governo incassa la disponibilità dell'Europa ad un confronto sull'attuazione del piano nazionale di ripresa e di resilienza. Il premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, hanno discusso in un incontro a palazzo Chigi durato circa un'ora dei fondi del Pnrr e della possibilità di applicare - senza stravolgimenti - alcune modifiche, anche alla luce dell'aumento del costo delle materie prime, magari con una sforbiciata dei progetti.
Da Bruxelles sarebbe arrivata riguardo al Pnrr, un'apertura sulla possibilità di comprendere l'utilizzo dei fondi di coesione e del Repower Eu, con l'eventuale conseguenza di avere più tempo per mettere a terra alcuni progetti in cantiere, soprattutto quelli legati all'energia verde. Non si sarebbe discusso del tema della governance.
I temi del colloquio
A riportare i temi trattati nel faccia a faccia, avvenuto in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio, sono stati sia il premier che la presidente della Commissione Ue. Diverse fonti rimarcano il rapporto confidenziale che si è instaurato tra le due e non solo per il raggiungimento dei target sul Pnrr da parte dell'Italia nel 2022. Un faccia a faccia "dedicato in particolare all'economia e alla migrazione", ha sottolineato il capo dell'esecutivo italiano che ha rilanciato l'intenzione di Roma di confermare l'impegno sul Pnrr. Uno scambio di vedute - ha twittato la seconda - "sulla realizzazione del piano di ripresa e di resilienza ma anche sul mantenimento del sostegno all'Ucraina, la garanzia di energia sicura ed economica, la promozione della competitività dell'industria europea, il progresso sul patto sulle migrazioni".
Nell'incontro si è affrontato pure il tema degli aiuti di Stato, con la conferma da parte di Bruxelles di voler adeguare le norme per tutto il tempo necessario, con Meloni che ha puntato soprattutto sulla necessità che arrivi un'apertura, in tema di ripresa economica e di caro-bollette, su un fondo di solidarietà comune in Europa. Un aiuto comunitario per fronteggiare l'aumento dell'inflazione. Nel frattempo, il governo ha acceso un faro sul rialzo dei prezzi della benzina.
"Come governo c'è domani un Consiglio dei ministri e ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per intervenire" anche sui rincari del carburante, ha sottolineato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo su un cantiere nel bresciano. "Sono contento - ha aggiunto riferendosi all'azione della Guardia di Finanza - che ci siano dei controlli a tappeto, perchè anche in questo caso come nel caso del gas e della luce, qualcuno ne sta approfittando, perchè per lo stesso prodotto non puoi pagare 1,70 euro in una città e 2,30 euro in un'altra. È giusto controllare e verificare".
Il tema, dunque, approda sul tavolo della riunione in programma tra i ministri alle 18,30. Ancor prima Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, incontreranno il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti.
È possibile, invece, che eventuali nuovi aiuti, a causa della mancanza di risorse, non arrivino prima di marzo. Al momento l'unico intervento previsto in Cdm sarebbe quello della proroga al 30 aprile del payback sui dispositivi medici. Per fine mese è poi atteso un decreto fiscale.
Il nodo dei migranti
Nell'incontro tra Meloni e von der Leyen si è parlato anche di immigrazione, con la presidente della Commissione Ue che avrebbe preso atto della posizione italiana sulla differenziazione tra profughi e migranti economici. Difficile, comunque, che arrivino novità a breve sul piano Ue. L'Italia ha inoltre riaffermato la volontà di sostenere l'Ucraina, sull'appoggio a Kiev si è registrata una totale sintonia.
Oggi c'è stato anche un incontro tra il ministro dell'Economia e il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe. "Entrambi i ministri hanno ribadito che le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie dovrebbero essere temporanee e mirate ai cittadini e alle imprese vulnerabili e preservare il mercato interno", si legge in una nota congiunta. I due "hanno discusso altre priorità dell'Eurogruppo per la prima metà dell'anno, tra cui il futuro delle regole di bilancio europee e l'approfondimento dell'Unione economica e monetaria. Hanno anche parlato della riforma del Trattato del Mes, concordata da tutti gli Stati membri della zona euro nel novembre 2020", si legge ancora.
Giorgetti: "Essenziale coordinamento a livello europeo"
"Sono contento della visita di Pascal a Roma. In un contesto europeo e globale caratterizzato da un elevato grado di incertezza, continuiamo a sostenere i cittadini e le imprese colpite dagli elevati prezzi dell'energia", ha affermato Giorgetti, dopo il facci a faccia con Donohoe.
"La nostra legge di bilancio - sottolinea Giorgetti - infatti concentra il grosso delle risorse finanziarie aggiuntive per il 2023 sulla mitigazione dell'impatto economico e sociale dei prezzi elevati dell'energia. La crescita economica e la solidità delle finanze pubbliche sono al centro dell'azione del governo italiano, anche aumentando gli investimenti e attuando le riforme. In questo contesto - conclude il ministro dell'Economia - riteniamo che un coordinamento efficace e azioni congiunte a livello europeo siano essenziali".