AGI - "Il mio sarà un programma concreto e misurabile dai cittadini. Chi si aspetta progetti faraonici sarà deluso". L'ex presidente della Croce Rossa Francesco Rocca si presenta agli elettori del Lazio come candidato unitario del centrodestra per la Regione con un profilo sobrio, sulla falsariga di quanto fatto per il governo nazionale dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell'ultima campagna elettorale, quando ha ripetuto più volte che non avrebbe fatto proclami irrealizzabili. E non è un caso che il responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, abbia voluto tracciare una continuità tra il governo nazionale e il Lazio, affermando che nella regione attualmente governata dal centrosinistra si verificherà il "cambio di passo" avvenuto a livello di governo nazionale.
Anticipando quelle che saranno le linee guida della sua piattaforma programmatica, Rocca non poteva non partire dalla Sanità, attribuzione che da sola quasi monopolizza l'attività delle giunte regionali: "Voglio partire - ha detto Rocca - dalle parole del Presidente della Repubblica. Mattarella ha sottolineato l'importanza di non lasciare mai le persone indietro. Il mio primo obiettivo è ridare dignità ai cittadini del Lazio per quanto riguarda la sanità. È quello che ho fatto in tutto il mondo: è un'umiliazione che i cittadini del Lazio debbano emigrare per farsi curare".
Il nodo del termovalorizzatore
Poi, ovviamente, Rocca non ha potuto eludere l'altra grande emergenza del Lazio, e cioè i rifiuti con la questione del termovalorizzatore sul tavolo, su cui è stato per il momento prudente: "Sarà uno dei temi centrali di questa campagna. Il Lazio è al diciottesimo posto sul riciclo dei rifiuti, sta facendo un disastro. L'impianto cosi com'è stato progettato ha un problema: li' c'è una strada vincolata dalla Sovrintendenza. Se non partiamo dalla differenziata non andiamo da nessuna parte: il termovalorizzatore da solo non serve".
A livello politico, Rocca ha tenuto a smentire le voci di presunte divisioni all'interno del centrodestra sul suo nome: "Intorno a me - ha detto - ho avvertito solo affetto e pancia a terra per ridare alla Regione Lazio il lustro che merita. Quello che importa e che mi sento di garantire alle persone, quando sarò presidente - perchè sarò presidente - è che in me troveranno un punto di ascolto e di riferimento. Le persone non dovranno più aspettare anni per un piano urbanistico. Sosterrò il governo affinchè vengano dati a Roma Capitale i poteri che merita, per farla finita una volta per tutte con gli alibi e le scuse, sono sicuro che troveremo le soluzioni adatte".
Interpellato anche sulla questione delle occupazioni abusive, Rocca ha osservato che "non va confusa l'assistenza e la dignità di ogni essere umano con la pubblica sicurezza. Non si occupano le case, si dà dignità rilanciando il piano casa, rafforzando l'Ater. Ogni essere umano - ha aggiunto - ha eguale dignità, il che non vuol dire eguali diritti per chi non è regolare, ma la sanità la nostra Costituzione la garantisce a ogni essere umano".
Alla conferenza stampa, che si è tenuta a via di Ripetta a Roma, erano presenti i rappresentanti di tutti i partiti della coalizione: oltre al citato Donzelli erano presenti il ministro degli Esteri e vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, il sottosegretario al Lavoro della Lega Claudio Durigon, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa e il leader centrista Maurizio Lupi. In particolare, Tajani ha portato il saluto di Silvio Berlusconi (che nel frattempo aveva postato sui social il proprio sostegno a Rocca), aggiungendo di essere convinto che Rocca "sia la persona giusta per guidare la Regione nei prossimi anni. Serve - ha aggiunto - una guida, figlia di questa terra ma che abbia una visione e un'esperienza internazionale".