La manovra al Senato e il decreto Rave alla Camera, insieme al dl Aiuti quater. Rush finale in Parlamento per i primi provvedimenti approvati dal governo Meloni, che devono essere convertiti in legge entro l'anno pena l'esercizio provvisorio, nel primo caso, e la decadenza, nel secondo. Più tempo a disposizione, invece, per il testo che stanzia 3,4 miliardi di euro a favore di famiglie e imprese contro il caro energia, che scade il 17 gennaio ed è stato approvato da Palazzo Madama il 21 dicembre scorso con la fiducia.
La legge di Bilancio approderà nell'Aula del Senato oggi alle 14. Sarà la conferenza dei capigruppo, convocata per le 13, a dettare i tempi dell'esame in commissione, ma sembra scongiurato il rischio che il testo varato da Montecitorio all'alba della Vigilia di Natale venga modificato o non venga approvato entro il 31 dicembre. Il governo porrà la questione di fiducia anche a Palazzo Madama e entro domani sera o al più tardi giovedì mattina arriverà l'ultimo, definitivo via libera.
Più tortuoso sarà invece l'iter alla Camera del decreto Rave, che deve essere trasformato in legge entro venerdì prossimo. Le opposizioni sono sul piede di guerra e già all'inizio della discussione generale hanno dimostrato che daranno filo da torcere alla maggioranza. Gli iscritti a parlare sono circa cento - quasi tutti della minoranza parlamentare - e il tempo a disposizione per arrivare al voto finale si assottiglia sempre più.
Anche in questo caso si va verso la fiducia. Il decreto, profondamente modificato non senza polemiche al Senato (il semaforo verde dei senatori è arrivato il 13 dicembre), introduce l'articolo 633 - bis al Codice penale che punisce con una pena da 3 a 6 anni chi organizza o promuove "l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati" per realizzare raduni musicali "o aventi scopo di intrattenimento".
Il decreto concede inoltre i benefici di legge anche ai detenuti condannati per reati contro la pubblica amministrazione che non collaborano con la giustizia e modifica le disposizioni in materia di obbligo vaccinale, anticipando al 1 novembre 2022 la scadenza dell'obbligo per il personale sanitario e sospendendo le sanzioni per gli over 50 inadempienti.