Meloni: "Sui migranti pretendiamo pari dignità in Europa. La soluzione è fermare le partenze"
AGI - "La soluzione è fermare le partenze, è difendere i confini dell'Europa. E mi sembra che siano d'accordo anche gli altri, che non vogliono gli sbarchi secondari, non vogliono le redistribuzioni e non vogliono le Ong. Io credo che l'Italia debba rivendicare questa tesi e che trovi solidarietà". La presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, si è espressa così sul tema dei migranti, e dell'impegno in Europa, durante il dibattito nell'Aula del Senato sulle comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo. "Quello che pongo è un tema di pari dignità" tra i paesi Ue, "perché l'Italia dovrebbe accettare qualcosa che gli altri non vogliono fare in Europa?".
Sono tanti però i temi toccati dal Presidente del Consiglio durante il suo intervento: dal conflitto in Ucraina al caro energia, dal ruolo dell'Italia al possibile allargamento della Ue.
Piano per l'Africa
Per Meloni "l'Europa ha fatto un errore, quello di indietreggiare nel Mediterraneo. L'Italia può recuperare un ruolo da protagonista, con l'Italia che può avere un ruolo da capofila. Io parlo di piano Enrico Mattei perché racconta di un modello di cooperazione, non un modello predatorio"..E ancora: "L'Italia deve essere l'hub di approvvigionamento energetico", osserva il presidente del Consiglio.
"L'Italia in quel contesto ha indietreggiato e invece io credo che possa recuperare un ruolo da capofila di un progetto europeo in cui l'Ue torna a essere presente nel Mediterraneo e in Africa anche per frenare gli altri attori che stanno occupando la scena" come "Cina e Russia"
Energia
L'Europa "dimostra una miopia sulle grandi scelte strategiche. L'Europa dovrebbe trovare una soluzione efficace, dare il segnale di agire come attore politico". Nel discorso di Giorgia Meloni nell'Aula del Senato trova spazio anche la mancanza di iniziativa di Bruxelles sul tema dell'energia.
E sul price cap spiega che "purtroppo non ci sono novità sostanziali. La trattativa è ancora in corso. La questione la porteremo sul tavolo del Consiglio europeo di domani. Penso che sia un errore, l'incapacità di dare una risposta. C'è in ballo la capacità dell'Europa di agire come attore politico. C'è un'assenza di solidarietà".
Ucraina
"La vicenda Ucraina non riguarda solo Ucraina, ci coinvolge tutti, ci piaccia o no. Coinvolge il ruolo dell'Italia. Voi pensate che se l'Italia decidesse di estraniarsi dalla comunità internazionale, di non inviare nulla, cambierebbe qualcosa?, la domanda del premier sulle polemiche riguardo al conflitto in corso.
"No, cambierebbe l'approccio verso di noi. Saremmo considerati una nazione inaffidabile che di fronte alle difficoltà scappa. Io voglio un' Italia credibile e seria, che puo' chiedere solidarieta', attenzione e difendere i propri confini", ha osservato
Poi sottolinea: "La Polonia in Europa si sta caricando tutto il peso dei profughi ucraini, secondo la Nato potrebbe essere tra le prossime vittime. Quale messaggio diamo alla Russia se diciamo che la Polonia non è tra i nostri amici?"
Per quanto riguarda l'allargamento della Ue, la leader di Fratelli d'Italia spiega di non credere "a una Europa di serie A o di serie B, non considero l'Europa un club esclusivo, con i buoni e belli, e gli altri brutti e cattivi che devono essere spinti fuori".
"Al senatore Monti dico che sono d'accordo sul tema del rapporto, della triangolazione Italia-Francia-Germania, ma l'Italia e' mancata in questi anni. L'Europa con tre gambe ha barcollato perché le gambe erano due. Oggi la situazione è diversa e consente a noi di giocare un ruolo diverso con Francia, Germania e altre nazioni"
Balcani
"Credo che la stabilità dei Balcani occidentali - aggiunge - sia per noi una priorità e lo è particolarmente oggi che le conseguenze del conflitto in Ucraina impattano su una regione che ha problemi di stabilità. C'è un interesse dell'Italia alla stabilizzazione di quest'area. C'è una grande voglia di Italia in quest'area e sono nazioni amiche". Per questo "chiederò di favorire un'adesione delle nazioni dell'area all'Ue".