AGI - Una relazione bilaterale stretta e la speranza di accordi organici con l'Europa. Sergio Mattarella arriva a Berna lunedì pomeriggio, accompagnato dalla figlia Laura, per una visita di Stato in Svizzera di tre giorni, a otto anni dall'ultima visita di Stato compiuta dal presidente Napolitano nel 2014.
I rapporti bilaterali, la cooperazione nei fori multilaterali e una forte collaborazione scientifico culturale sono i punti chiave su cui si basa l'amicizia tra Roma e Berna, che hanno anche rapporti economici molto stretti con un fortissimo interscambio.
E nonostante le resistenze dovute al dibattito interno alla confederazione elvetica, l'Italia è tra i paesi che spingono maggiormente per il raggiungimento di un accordo complessivo della Svizzera con l'Unione europea, che comprenda tutti gli accordi settoriali già in corso.
Il Presidente della Repubblica giungerà lunedì pomeriggio a Berna e avrà come primo impegno, non a caso, un incontro al Centro Polifunzionale con la fortissima comunità italiana. Oltre 600.000 concittadini vivono da anni in Svizzera, molte le famiglie discendenti dai migranti del secolo scorso, molti i giovani studenti e ricercatori di una nuova forma di immigrazione legata agli scambi scientifici.
Il presidente potrà portare ai transfrontalieri italiani che lavorano in Svizzera anche la buona notizia dell'avvio dell'iter di ratifica da parte italiana dell'accordo siglato nel 2020 sulla loro tassazione. Martedì Mattarella, accompagnato dal presidente della Confeerazione, il ticinese Ignazio Cassis, visiterà il museo Paul Klee, progettato da Renzo Piano, e la cattedrale gotica di Berna. Il pomeriggio sarà invece dedicato ai colloqui istituzionali.
Dopo gli onori militari nella piazza Federale, il capo dello Stato, accompagnato dal viceministro Edmondo Cirielli, terrà una dichiarazione ufficiale insieme al presidente Cassis nel palazzo Bernerhof, poi si svolgeranno i colloqui ufficiali e verso le 17,30 si terrà una conferenza stampa dei due presidenti.
La giornata si concluderà con il pranzo di Stato offerto dal presidente Cassis a Mattarella e alla delegazione italiana. Il giorno seguente i due presidenti si trasferiranno a Zurigo in treno per partecipare al convegno del Politecnico federale di Zurigo (Eth) sui temi dell'innovazione, un modo per sottolineare l'importanza che riveste l'orizzonte scientifico-tecnologico nel rapporto tra Roma e Berna.
Ad accogliere Mattarella e Cassis il Presidente del Politecnico, Joel Mesot, e il Rettore, Gunther Dissertori, il Console Generale d'Italia a Zurigo, Gabriele Altana. I due presidenti svolgeranno un saluto a studenti e docenti, poi quattro ricercatori italiani terranno le presentazioni di altrettante ricerche.
Il professor Stefano Brusoni parlerà di "Tecnologia e Innovazione, la dottoressa Viola Becattini di "Cultura, trasporto e stoccaggio CO2", la professoressa Paola Picotti di "Biomarcatori per la diagnosi del Parkinson" e il dottor Michele Gregorini di "Test PCR veloci, affidabili e a prezzi accessibili".
Al termine si terrà una dimostrazione di progetti del Gruppo di bioingegneria del Politecnico Federale di Zurigo, diretto dal Professor Stanisa Raspapovic. Dopo una colazione offerta dal Presidente della Confederazione Svizzera, il Presidente della Repubblica rientrerà a Roma.