AGI - Si chiude il primo mese di vita del Governo Meloni e – in coincidenza con la presentazione della Legge di Bilancio presentata dall’esecutivo in questi giorni – è già tempo di primissimi bilanci per i vincitori delle elezioni dello scorso 25 settembre.
Partiamo, come di consueto, dallo stato di salute dei singoli partiti. La nostra Supermedia questa settimana registra un’ulteriore crescita di Fratelli d’Italia (+0,3% nelle ultime due settimane) che sale così oltre il 29%, con un saldo positivo di esattamente 2 punti da quando si è formato il nuovo governo e di oltre 3 punti rispetto al risultato delle Politiche (26%).
Alle spalle di FdI si conferma il sorpasso del Movimento 5 Stelle (17,4%) sul Partito democratico (16,9%), anche se l’istituto Euromedia, proprio la scorsa settimana, ha registrato un contro-sorpasso a favore del PD; si tratta però dell’unico sondaggio ad averlo fatto, tra quelli considerati.
Nel gruppo dei partiti “medi” si osserva una certa tendenza alla stabilizzazione delle posizioni, con la Lega che ha quasi un punto di vantaggio sul Terzo Polo che a sua volta si tiene dietro, alla stessa distanza (0,9%) Forza Italia. Non ci sono variazioni di rilievo, invece, tra i partiti minori.
Il partito di Giorgia Meloni è quindi – non sorprendentemente – il principale beneficiario di questo periodo post-elettorale, e di questo primo mese di vita del nuovo Governo. Se osserviamo le tendenze di medio periodo, però, ci accorgiamo che nelle ultime settimane la crescita di FdI sembra aver leggermente rallentato, quasi come se vi fosse una certa “resistenza” a raggiungere quella soglia (psicologica, ma politicamente importante) del 30%.
Il dato di FdI è comunque – anche qui, senza sorprese – decisamente migliore di quello dei due principal alleati di governo, ossia Lega e Forza Italia: entrambi i partiti, soprattutto il secondo, ad oggi godono di un consenso inferiore a quello raccolto in occasione delle elezioni del 25 settembre. Nel complesso, però, l’intera coalizione di centrodestra è cresciuta di quasi due punti rispetto alle Politiche, e di un punto e mezzo da quando è nato il nuovo esecutivo, tornando quasi ai livelli registrati nei giorni della caduta del Governo Draghi – dopo i quali il centrodestra subì un certo contraccolpo.
Proprio quest’ultimo grafico mostra bene quanto abbia sofferto, specularmente, il centrosinistra nello stesso arco di tempo. La coalizione che si è raccolta intorno al PD è passata da oltre il 30% di luglio al 26,1% delle Politiche, per poi calare ancora fino al 23,6% odierno: un calo di oltre sette punti in poco più di 4 mesi, quasi interamente a vantaggio del M5S, cresciuto a sua volta di ben 2 punti da quando Giorgia Meloni ha fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi.
Ma non ci sono – ovviamente – solo i dati sulle intenzioni di voto a contribuire al bilancio di questo primo mese di governo. Innanzitutto è bene rilevare che, da quando è diventata premier, la stessa Giorgia Meloni ha visto una vera e propria impennata del suo tasso di gradimento personale. Una dinamica non nuova: accade spesso, infatti, che una figura politica – per quanto possa essere stata polarizzante in precedenza – una volta assunto un importante incarico istituzionale riscuota fiducia anche da parte di nuove fette di elettorato. Così, Meloni è passata in poche settimane da un livello di fiducia intorno al 40% – o di poco superiore – a livelli che oltrepassano, talvolta di molto, il 50%: 59% per Demos, 54% per EMG e Tecnè, 53% per Piepoli.
Uno degli istituti più “prudenti” da questo punto di vista è Demopolis, che assegna a Meloni u tasso di fiducia “solo” del 48% – comunque ben superiore al 37% che dichiara di non avere fiducia, e ben maggiore anche del 42% che afferma di avere fiducia nel Governo nel suo complesso.
Il dato di Demopolis è interessante anche perché ci consente di vedere quanto la figura della nuova Presidente del Consiglio sia (tutt’ora) molto polarizzante, con un tasso di approvazione molto più alto tra gli elettori dei partiti di centrodestra: tra quelli di FdI, in particolare, si sfiora l’unanimità, ma hanno fiducia in Meloni anche 3 elettori leghisti su 4 e 2 elettori su 3 di Forza Italia. Viceversa, il dato è estremamente basso tra gli elettori di PD e M5S (sotto il 10%), con una situazione solo leggermente migliore tra gli elettori del Terzo Polo, dove comunque solo un elettore su 4 dichiara di avere fiducia nella nuova premier.
Infine, oltre ai dati su gradimento e fiducia pesano le valutazioni sull’adeguatezza a ricoprire l’incarico: da questo punto di vista, dopo le prime settimane alla guida dell’esecutivo Giorgia Meloni risulta sostanzialmente promossa secondo una rilevazione di Ipsos, secondo cui la leader di FdI si starebbe rivelando adeguata a guidare il Governo secondo il 48% degli italiani, contro un 35% che invece è di parere contrario. Le difficoltà per Meloni, più che dalla sua preparazione, potrebbero arrivare da altri fattori, comunque interni alla maggioranza: si spiega così il 47% degli intervistati – sempre da Ipsos – secondo cui già in questa prima fase Matteo Salvini e Silvio Berlusconi stiano “remando contro” la premier, mentre il 35% ritiene che al contrario si siano dimostrati dei buoni alleati.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 10 al 23 novembre, è stata effettuata il giorno 24 novembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demopolis (data di pubblicazione: 23 novembre), Demos (12 novembre), EMG (21 novembre), Euromedia (17 novembre), Noto (10 novembre), Piepoli (11 novembre), SWG (14 e 21 novembre) e Tecnè (12 e 19 novembre).
La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it