AGI - La conferenza sul clima accende le conversazioni dei Millennials, che chiedono finanziamenti e diritti per le popolazioni colpite dal cambiamento climatico. In Italia il 51% dell’audience ha parlato del viaggio del Presidente Meloni a Sharm el-Sheikh e Bali, con la figlia.
Dopo dieci giorni di incontri alla Cop27, la conferenza internazionale sul clima che quest’anno si svolge a Sharm el-Sheikh, la delegazione del Cairo ha diffuso una bozza di testo finale, sulla quale ora si confronteranno gli sherpa e i ministri delle 198 nazioni partecipanti.
Nel documento si riconosce la crescente urgenza di affrontare le perdite causate dal riscaldamento globale, ma ancora non c’è accordo sui ristori per i danni ambientali nei paesi in via di sviluppo. Stringendo il focus sull’Italia, il Climate Change Performance Index 2023 registra uno stallo nel mantenere gli impegni al 2030 per frenare la crisi climatica.
Pesano il “rallentamento nello sviluppo delle energie rinnovabili e una politica climatica ancora inadeguata a fronteggiare l’emergenza”. Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6 abbiamo monitorato le conversazioni sulla conferenza sul clima e sui temi più discussi, per capire quali sono le audience appassionate al cambiamento climatico e alle misure necessarie per facilitare la transizione ecologica.
Analizzando la distribuzione degli argomenti associati a #Cop27, sul web si parla prevalentemente degli interventi indispensabili per contrastare il cambiamento climatico, chiedendo misure radicali, nette e severe. Il secondo focus di attenzione è sulle fonti di finanziamento e le misure solidali da condividere con i Paesi in via di sviluppo, per favorire una gestione condivisa e partecipata della transizione ecologica.
Tematiche strettamente connesse ai diritti delle popolazioni più colpite dai disastri climatici e alla collaborazione tra Stati. Le conversazioni, quindi, si caratterizzano per una visione solidale e cooperativa per la gestione del problema globale del clima e delle emissioni nocive per il pianeta.
Coloro che discutono in rete di cambiamento climatico e sono appassionati di tematiche ambientali, si distinguono per l’attitudine a informarsi, sono tendenzialmente giovani (25-34 anni), curiosi e disponibili al confronto, orientati a migliorare sé stessi, ampliando le proprie conoscenze.
Seguono con attenzione la politica, la cronaca, le notizie di carattere scientifico e gli stili di vita sani. La loro comunicazione non si basa solo su un generico senso civico, ma si articola in una serie di richieste concrete che riguardano il loro futuro. Le persone che in queste ore stanno pubblicando contenuti sul #Cop27 hanno prevalentemente dai 25 ai 34 anni (28%), dimostrando che la questione climatica può contare sulla partecipazione della cosiddetta Generazione Y (Millennials), che include i nati tra gli anni 1981 e 1996.
La distribuzione di genere, diversamente da altri temi sui quali gli uomini sono in larga maggioranza, è abbastanza bilanciata: 57% maschi e 43% donne. Tra i vari picchi di conversazioni e nomi più menzionati registrati in questi giorni, si è imposto John Kerry, inviato speciale per il clima degli Stati Uniti, che si è incontrato con l'omologo cinese Xie Zhenhua, martedì 8 novembre a Sharm el-Sheikh.
Un confronto informale e inatteso, su diversi temi, come metano, deforestazione, transizione ecologica. La rete si è mobilitata e il nome di John Kerry è entrato tra i trending topic, confermando le forti aspettative delle audience sul ruolo e sulle responsabilità che i grandi player internazionali possono assumere sul cambiamento climatico.
Mentre in Egitto si parla di clima e cambiamenti epocali, in Italia è scoppiata una polemica sulla decisione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di viaggiare insieme alla figlia durante gli impegni istituzionali al G20 di Bali. Una scelta che ha attirato l’attenzione di buona parte dell’audience, impegnata a discutere di Cop27: infatti il 51% degli utenti sul web ha orientato il proprio interesse sulla scelta di Meloni, che ha risposto con un lungo post su Facebook, stabilendo un netto confine tra vita pubblica e privata: “non vi riguarda”. *Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Fabiana Giannuzzi. Giornalista, content editor: Massimo Fellini