AGI - Dopo settimane di avvicinamento, il Movimento 5 Stelle ha infine superato il Partito Democratico nei sondaggi, piazzandosi al secondo posto tra i partiti nelle intenzioni di voto. Lo certifica la nostra Supermedia di questa settimana, che vede il M5S compiere un piccolo “balzo” (+0,8% in due settimane) e issarsi di slancio al di sopra 17%, mentre il PD arretra di oltre mezzo punto, scendendo al di sotto di tale soglia.
Questo scambio di posizioni, che rende il M5S – perlomeno virtualmente – la prima forza di opposizione, non scalfisce tuttavia il primato di Fratelli d’Italia, che si fa anzi ancora più solido: con il 29,1% il partito di Giorgia Meloni si avvicina sempre più a una soglia psicologica molto importante, quella del 30% (che secondo alcuni istituti avrebbe già raggiunto).
I numeri di FDI segnalano il perdurare di quella che abbiamo definito “luna di miele” di Meloni con gli elettori, soprattutto considerando che la crescita dei consensi non avviene a scapito degli altri partiti di centrodestra, che restano stabili o riguadagnano persino qualche decimale.
Probabilmente, a farne le spese è anche il Terzo Polo, che dopo un primo periodo di crescita successivo alle elezioni perde terreno, tornando sui valori del 25 settembre: è possibile che la linea di opposizione “sui contenuti” adottata dal duo Calenda-Renzi abbia reso meno impensabili i passaggi di consenso da Azione/Italia Viva ai partiti di governo.
Anche a causa di ciò, la competizione per la quarta piazza torna ad allargarsi a Forza Italia, che riprende quota dopo alcune settimane di flessione. Sembrano già lontani i giorni dei (forti) dissidi tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, archiviati sin dal discorso – estremamente conciliante – del fondatore di Forza Italia al Senato, in occasione del voto di fiducia al neonato esecutivo.
Se quella dei forzisti è stata una tattica per arrestare – e possibilmente invertire – il trend negativo nei sondaggi, al momento sembra che abbia funzionato e dato i suoi frutti. Mentre bisogna ancora vedere all’opera la tattica che sceglierà di usare il Partito Democratico per evitare di perdere troppi consensi di qui a febbraio, quando si dovrebbe concludere il percorso congressuale che eleggerà il nuovo segretario.
C’è da dire che l’opposizione in queste settimane ha avuto, sulla carta, molto materiale su cui “lavorare” per incalzare la maggioranza. Non tutti i provvedimenti presi dal governo, infatti, sono stati accolti senza polemiche, e anzi molti hanno suscitato diverse critiche: dal decreto sui rave party all’innalzamento dell’uso del contante passando per il reintegro dei medici no vax. Su tutti questi temi, i sondaggi mostrano un’opinione pubblica piuttosto divisa, con numeri decisamente meno lusinghieri per il governo rispetto a quanto possono esserlo i dati sulla fiducia nei confronti della nuova premier (superiori al 50% secondo diversi istituti).
Ma il tema più “scottante”, che è anche quello che ha catalizzato principalmente l’attenzione nell’ultima settimana, è senz’altro quello dei migranti, prima quelli trattenuti per giorni a bordo della nave Humanity (poi fatti sbarcare) e poi quelli a bordo della Ocean Viking, “dirottati” verso la Francia. Una questione, quest’ultima, che ha già incrinato i rapporti con il governo francese.
Il caso della Ocean Viking è emblematico di come si posiziona l’opinione pubblica italiana in occasione di episodi eclatanti. Secondo le rilevazioni dell’istituto SWG, infatti, esiste un consenso ampiamente maggioritario su due principi, solo all’apparenza contraddittori: che sia necessario ridurre l’arrivo di immigrati clandestini; e che sia però un nostro dovere – dell’Italia – assistere quei tanti migranti in condizioni di difficoltà.
Nel caso specifico, il “dirottamento” della Ocean Viking verso i porti francesi è stato visto come una vittoria dal 33% degli italiani, mentre il 20% l’ha interpretato come una sconfitta e per il 36% non si è trattato né dell’una né dell’altra cosa.
Le opinioni sono, però – come spesso avviene – fortemente polarizzate. A ritenere questa vicenda una vittoria sono soprattutto gli elettori dei partiti di centrodestra, mentre tra chi vota per i partiti di opposizione prevalgono nettamente gli altri punti di vista. In astratto, sui principi e sui valori, non ci sono molte differenze: ma quando si tratta di un caso specifico, “raccontato” in modo diverso dalle diverse parti politiche, i cittadini paiono meno orientati a dichiarare un’opinione indipendente e più propensi invece a seguire l’interpretazione del proprio partito (o area politica) di riferimento.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 3 al 16 novembre, è stata effettuata il giorno 17 novembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demos (data di pubblicazione: 12 novembre), EMG (8 novembre), Noto (10 novembre), SWG (7 e 14 novembre) e Tecnè (5 e 12 novembre). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it