AGI - È attacco ad alzo zero da parte dell'opposizione contro il nuovo reato anti Rave: è una norma "fascista" e reazionaria che rischia di punire le legittime manifestazioni, è l'osservazione.
Il giorno dopo la riunione del Consiglio dei ministri, la polemica non si placa: "Il Governo ritiri il primo comma dell'art 434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I rave non c'entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione". Scrive sui social il segretario del Partito democratico, Enrico Letta.
Fonti del Viminale fanno sapere che "la norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l'incolumià pubbliche. Una norma che non lede in alcun modo - si precisa ancora - il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni".
"Il problema non sono i rave party. Si tratta di un evidente specchietto per le allodole. La verità è che questo provvedimento varato ieri dal Governo Meloni riguarderà gli operai che occupano le fabbriche, gli studenti che occupano le scuole e le università ed altro ancora. Sono la destra, per loro l'ordine pubblico si fa così, con la repressione e le pene che crescono. Bisogna mobilitarsi senza se e senza ma contro questo scempio. Del diritto e del buonsenso", dichiara Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo Uno.
Non meno forte è la presa di posizione del verde Angelo Bonelli: "Ho studiato attentamente la norma sui rave presentata da Meloni e Piantedosi e posso affermare che con questa disposizione i rave non c'entrano nulla, invece verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di Università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l'occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate. È una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi. Può accadere che a uno studente universitario fuorisede che partecipi ad un'occupazione si notifichi il foglio di via facendogli perdere il diritto di studiare all'università".
Critiche anche da Più Europa: "Il decreto del governo sui rave party, una volta letto il testo, ha tutta l'aria di essere una cosa ben più seria e più grave di quanto sembrasse ieri. Nella definizione di 'terreni o edifici altrui, pubblici o privati' ricade di tutto: i capannoni o i campi in cui vengono organizzati i rave, ma anche le università, i luoghi di lavoro, le piazze. E l'espressione 'può derivare un pericolo per l'ordine pubblico...' è sufficientemente vaga per ricadere nell'arbitrio piu' assoluto. Di chi? Essenzialmente dei prefetti, ovvero del Governo", dice il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini.
"Quindi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (già avvenuta) del decreto, a poter essere incriminati per questa nuova fattispecie di reato e a rischiare quindi la reclusione da tre a sei anni saranno le persone che organizzano e partecipano a qualsiasi manifestazione per la quale venga ipotizzato (dal Governo) un pericolo per l'ordine pubblico", osserva.
"Solo un anno fa Giorgia Meloni attaccava il ministro del Lavoro Orlando per la proroga dei contratti dei navigator. Oggi, come scrive Il Foglio, il primo atto del suo governo sul lavoro è la proroga dei contratti dei navigator. Questa cosa è veramente insensata. Giorgia Meloni, dopo anni di critiche al Reddito di Cittadinanza confermi i navigator? Norme mal scritte sui rave, posizioni discutibili sui vaccini, rinvio della riforma Cartabia su richiesta dell'Associazione Nazionale Magistrati e i navigator; ma che priorità sono?". Lo scrive su Facebook Carlo Calenda, leader di Azione
"Non ho avuto il tempo di leggere" il decreto, "lo leggerò nel dettaglio. Mi sembra ci siano un po' di cose un po' esagerate", chiosa il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
"Potrò commentarlo, come faccio sempre, non sui titoli o i sentimenti, ma sulla concretezza. Ho l'impressione che si sia voluto, come primo atto del governo, mettere un punto, come dire, che parli oltre il provvedimento che è stato preso. Io sono abituato a ragionare sulle cose fatte, mi sembra che ci sia qualche forma di esagerazione", ha poi aggiunto, spiegando di aver letto "commenti, anche di gente non propriamente di centrodestra, che dice di valutare bene perché forse andrà interpretato un po' meglio di come è stato scritto", sottolinea.
Difende il provvedimento il vicepresidente del Senato, l'azzurro Maurizio Gasparri: "Ha fatto benissimo il governo a intervenire sui rave party, si parlava da anni della necessità di norme per stroncare questi fenomeni. Però non erano state varate. È bene quindi che si sia intervenuti non solo per affrontare l'emergenza di Modena, ma per dotare l'apparato dello Stato di regole che consentano di gestire con fermezza e con saggezza fenomeni che ci si augura non si debbano piu' ripetere. Quelli che criticano invece amano questi riti a base di droga e super alcolici? Sono contenti se i loro figli vengono coinvolti in vicende di questa natura?".
"Nella norma che vieta i rave si parla di invasione di terreni pubblci o privati e riunioni pericolose per l'ordine pubblico e la fotografia è quella dei rave party, una normnativa che nel resto dell'Europa c'è". Lo dice il sottosegretario alla Giustiza Andrea Dalmastro Delle Vedove, intervenuto nel programma 'Timeline' su SkyTg24 commentando le polemiche sul nuovo reato 'anti-rave' introdotto dal governo per decreto. L'accusa che che con l'espressione "Invasione di terreni e riunioni pericolose per l'ordine pubblico" si voglia impedire agli studenti di manifestare democraticamente.
Nel frattempo il dettato della norma è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ed è dunque operativo. "Ci aspettiamo che questa norma uniformi l'Italia alle altre nazioni", ha detto il premier Giorgia Meloni parlando delle misure anti-rave e ricordando le polemiche che ci sono state in passato.
"L'impressione che ha dato il nostro Paese è stata quello del lassismo rispetto alle regole. Così interveniamo con efficacia. Il segnale dato può essere un deterrente per chi vuole venire in Italia e devastare aree protette organizzando manifestazioni illegali", ha osservato.