AGI - Paolo Zangrillo prende il testimone di Renato Brunetta alla Pa. Ex membro della commissione Lavoro della Camera, nel governo Meloni della Pubblica amministrazione.
Fratello minore del più 'famoso' (almeno mediaticamente) Alberto, volto noto della tv soprattutto durante il periodo del Covid, primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale del San Raffaele di Milano oltre a essere presidente del Genoa e medico personale di Silvio Berlusconi.
Il neo ministro della Pa - 61 anni - è deputato di Forza Italia dal 2018. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Milano nel 1987, ha iniziato la sua carriera di manager nel 1992 alla Magneti Marelli per poi lavorare alla Fiat Powertrain Technologies, Iveco e Acea.
Da membro della commissione Lavoro si è occupato anche di reddito di cittadinanza, la misura bandiera del M5s che il nuovo esecutivo vuole abolire.
"Ho seguito - ha detto pochi giorni prima del voto del 25 settembre - l'iter di formazione che ha portato al reddito di cittadinanza, essendo componente della Commissione Lavoro alla Camera, e la posizione di Forza Italia e' sempre stata chiara e netta. Condividiamo l'idea di dare supporto a chi è in povertà e a chi è inabile al lavoro. Così è un provvedimento da cui non si può prescindere ma la parte relativa alle politiche attive si è però rivelata un fallimento".
"Bisogna cambiare paradigma e approccio culturale verso i giovani - sottolinea - non possiamo passare loro il messaggio che si può vivere di assistenzialismo. Bisogna garantire opportunità per tutti, i giovani possono giocarsi energie e talenti, la vita si costruisce col sacrificio e la voglia di mettersi in gioco". Basta quindi con la logica "di dare i soldi ai giovani, bisogna dargli opportunitaà e fare provvedimenti che aiutino i giovani ad approcciarsi al mondo del lavoro".
Grande tifoso del Genoa, quando il fratello è stato nominato presidente (nel 2019) disse: "Il Grifone è una tradizione di famiglia. Sin da piccoli, io e mio fratello Alberto, con papa' Augusto andavamo allo stadio Marassi a seguire la nostra squadra del cuore. Anche quando mio padre si e' dovuto trasferire in Lombardia per lavoro abbiamo continuato ad andare al Luigi Ferraris".