AGI - Sotto pressione della controffensiva ucraina e degli attacchi alle regioni russe al confine, il leader del Cremlino Vladimir Putin ha varato una sorta di "legge marziale light" e ordinato l'evacuazione di Kherson.
Con due decreti distinti - annunciati durante una riunione del Consiglio di Sicurezza - Putin ha introdotto la legge marziale nelle cosiddette Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk e delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, annesse dopo referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale e ha aumentato le misure di sicurezza in tutto il Paese, soprattutto nelle sei regioni di confine con l'Ucraina, oltre alla penisola di Crimea.
Mentre il primo decreto non cambia molto la situazione sul campo (anche se prevede la possibilità di estendere a tutto il territorio russo la legge marziale "se necessario"), il secondo - fanno notare analisti come Mark Galeotti - introduce tre diversi livelli di sicurezza in tutta la Federazione, di fatto una "legge marziale light".
Come con l'operazione speciale - ancora mai chiamata guerra - e la mobilitazione "parziale" - anche se di fatto a maglie molto larghe - il Cremlino sembra preoccupato di non spaventare i russi, già scossi dal prolungarsi del conflitto e dei suoi riflessi sulla vita di tutti i giorni. Con le nuove disposizioni, Putin introduce un regime di "livello di risposta medio" in Crimea e Sebastopoli, Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov. I governatori hanno poteri accresciuti: potranno evacuare la popolazione residente in determinate aree, introdurre un regime speciale di entrata e uscita dai loro territori, limitare la libertà di movimento della popolazione al loro interno, imporre l'economia di guerra in alcuni settori.
Viene innalzato il livello di sicurezza anche nei distretti centrale e meridionale della Federazione, compresa Mosca, introducendo il regime di "prontezza accresciuta". Si tratta di un livello di sicurezza inferiore al precedente, che prevede tra le altre cose "perquisizioni di veicoli e limitazioni alla circolazione", oltre a una "maggiore sicurezza dell'ordine pubblico".
Il sindaco di Mosca, Serghei Sobyanin, ha subito cercato di rassicurare gli abitanti della capitale che "non ci saranno misure che limitino il normale ritmo della vita". In tutto il resto del Paese - Russia settentrionale, la Siberia e l'Estremo Oriente russo - vige il livello di sicurezza più basso senza misure aggiuntive.