AGI - Quarantadue anni, vice segretario e responsabile del dipartimento Esteri della Lega, Lorenzo Fontana è stato eletto alla presidenza della Camera. Noto per le sue posizioni ultraconservatrici in tema di famiglia, il veronese è il più studioso del partito di via Bellerio. Ha tre lauree: in Scienze Politiche all'Università di Studi di Padova, in Storia all'Universita' Europea, in Filosofia all'Università pontificia San Tommaso d'Aquino Angelicum, dove sta studiando per ottenere la quarta.
Europarlamentare per due mandati, dal 2009 al 2018, negli anni a Strasburgo conosce e frequenta Salvini ed è colui che contribuisce a creare il legame, che tuttora permane, tra il segretario leghista e Marine Le Pen. Di recente è stato, invece, tra i promotori del progetto salviniano - finora fallito - volto alla creazione di un maxi-gruppo di centrodestra in Europa, che vada dai Popolari ai Conservatori, passando per Viktor Orban.
Eletto per la prima volta alla Camera nel 2018, è stato pre tre mesi vice presidente di Montecitorio, prima di essere nominato ministro della Famiglia (giugno 2018 -10 luglio 2019) e in seguito minsitro degli Affari europei (10 luglio -5 settembre 2019).
Tifoso dell'Hellas Verona, sposato con una figlia, Fontana è spesso è finito nel mirino della comunità Lgbtiq+ per le sue posizioni su coppie di fatto e unioni civili e dei pentastellati per quelle su famiglia, donne e religione.
Nel 2019 è tra i promotori dell'assise organizzata a Verona dal congresso mondiale della famiglia, un'organizzazione statunitense cristiana. "La famiglia che riconosciamo e che sosterremo, anche economicamente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzione", ha detto Fontana, quando era ministro della Famiglia, entrando in polemica con l'allora sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora del Movimento 5 stelle.
"Ci hanno detto che siamo retrogradi, clericali. Come ha detto San Pio X, quando vi dicono queste cose siatene fieri. E noi siamo fieri di dire che ci devono essere una mamma e un papà", ha aggiunto.
Dal 7 luglio 2017 al 12 giugno 2018 (data in cui ha protocollato le sue dimissioni) è stato vice sindaco della città di Verona. A febbraio 2018 è uscito il suo libro: 'La culla vuota della civiltà. All'origine della crisi', scritto insieme all'economista Ettore Gotti Tedeschi.