AGI - Abbiamo chiesto la disponibilità di esprimere un nome per il ministero della Giustizia. Noi abbiamo le professionalità giuste che possono ricoprire quel ruolo, occorre che ci sia disponibilità da parte di Fdi, il centrodestra deve essere unito: Silvio Berlusconi riunisce a più riprese il gruppo dei senatori a palazzo Madama, a tutti dice che non ci devono essere veti, altrimenti il governo parte male. E rilancia la possibilità che un esponente di FI succeda alla Cartabia.
Il nodo principale è dunque il ruolo di Guardasigilli per il quale il Cavaliere nei giorni scorsi ha proposto le figure di Casellati e Sisto.
Ma l'ex presidente del Consiglio è comunque cauto: dovremo governare insieme, diamo comunque una apertura, un segnale di dialogo.
L'ex premier, anche grazie all'intermediazione di 'big' di Fdi, si reca poi nell'Aula di palazzo Madama per votare ma poi non nasconde dopo il discorso di La Russa la sua irritazione: "Non mi piacciono i veti".
Tra i senatori azzurri monta la protesta, la convinzione che il governo dopo essere nato possa sbandare alla prima curva, qualcuno parla anche della possibilità che se non ci dovessero essere novità si possa prospettare la strada dell'appoggio esterno.
Ma per il momento il Cavaliere, dopo aver ascoltato gli interventi di chi ritiene che FI sia sottostimata negli equilibri riguardo la costituzione dell'esecutivo, traccia la linea prudente: bisogna lasciare - il suo ragionamento - la porta aperta, vediamo se riusciamo a collaborare.
"La trattativa è finita", afferma ma l'intenzione nel partito è quella di aprire un'ulteriore fase di confronto. Anche perché domani c'è da eleggere il presidente della Camera e c'è ancora incertezza non solo sul nome ma anche sui voti del centrodestra.
"Anche perché - osserva un senatore di Forza Italia - se continua così il rapporto con Fdi noi potremmo mandare ulteriori segnali...".
Il convincimento insomma è che senza i voti di FI Meloni non possa partire e che l'alleata debba dare maggior peso al partito azzurro. Anche ieri sera a villa Grande la spinta è stata sulla necessità di chiedere garanzie. Ragionamento che sarebbe arrivato pure da Gianni Letta che si è recato nella residenza romana del Cavaliere.
"Mi pare che da parte di chi conta nel centrodestra ci sia stata dimostrazione di unità. Ora mi auguro che già dalla settimana prossima l'Italia abbia un governo", ha detto Lollobrigida di Fdi dopo il voto su La Russa.
L'ex presidente del Consiglio, racconta chi era presente all'incontro, ha sottolineato lo stato della trattativa dei giorni scorsi sul governo sottolineando la necessita' di non chiudere la porta.
"Da fondatore della coalizione di centrodestra ha voluto dare un segnale di apertura nonostante la contrarieta' del gruppo", hanno spiegato fonti di FI.
Perché molti di quelli che sono intervenuti nell'assemblea hanno parlato di umiliazione da parte della Meloni riguardo a FI.
Dobbiamo difenderti, è stato il coro unanime. Diversi esponenti hanno sposato la tesi che La Russa non ce l'avrebbe fatta al primo voto. Poi Berlusconi ha manifestato l'intenzione di votare, andando in Aula.
"Sapevamo che La Russa lo avrebbero votato gli altri: Renzi, Azione e i senatori a vita", ha poi detto al cronista uscendo da palazzo Madama.