AGI - Dimenticate i toni da piazza, la voce che sale progressivamente di tono. Sono passati oltre tre mesi da quell'intervento a sostegno della candidatura di Macarena Olona alla presidenza dell'Andalusia.
In mezzo ci sono state anche quelle italiane, di elezioni, e ora si cambia passo. Giorgia Meloni saluta allora Santiago Abascal e si scusa per non poter essere presente stavolta alla kermesse elettorale di Vox.
C'è da lavorare alla formazione del prossimo governo, osserva la leader FdI, e questo non permette di lasciare Roma. Meloni si affida a un videomessaggio, non è la sola tra gli ospiti e alleati a farlo, e il contenuto è anche una scelta di comunicazione radicalmente diversa da quella precedente.
Tono di voce pacato e, soprattutto, seduta a una scrivania. Non quella di un Palazzo istituzionale, ma pur sempre con una bandiera tricolore sullo sfondo, segnale tradizionale di un profilo, quello sì, già istituzionale che si vuole dare a immagine e comunicazione.
Anche Viktor Orban, per dire, sceglie di tenere il suo messaggio - che precede quello di Meloni - con le bandiere del suo Paese alle spalle, ma qui parliamo del primo ministro in carica dell'Ungheria. Prima di Orban, la location scelta da Donald Trump è invece il salottino di un jet executive - in volo peraltro, come si deduce dal rombo del motore in sottofondo - e ai colori della bandiera Usa l'ex Presidente rende omaggio con il suo abbigliamento: abito blu, camicia bianca e cravatta rossa.
Presentata alla folla presente in piazza a Madrid come "la donna che segnerà la storia italiana, la prossima presidente del Consiglio", Giorgia Meloni parla anche questa volta in spagnolo: giacca e camicetta rossa, la leader FdI parla per circa 8 minuti al termine dei quali la regia di Viva 22 inquadra anche un suo sostenitore con tanto di bandiera FdI e di braccialetto con il suo nome, appena dopo il suo saluto "viva Vox, viva la Spagna, viva l'Italia e viva l'Europa dei patrioti".
C'è anzi un passaggio nel video - il montaggio ne sottolinea quelli più salienti - in cui la leader FdI finisce per fare un implicito ma chiaro, e ironico, riferimento alle polemiche che avevano accompagnato il suo intervento in presenza alla convention di Marbella.
Accade quando Meloni auspica "un'Europa pragmatica, che per esempio persegue la transizione ambientale senza distruggere il suo tessuto produttivo e legarsi piedi e mani alla Cina", e che "difenda con forza la sua frontiera esterna dall'immigrazione illegale, inverta la denatalità e difenda la libertà educativa e lo stato sociale della famiglia".
È subito dopo questa frase che la leader FdI si piega in avanti verso la telecamera e abbassa il tono della voce a sottolineare che "lo dico a voce bassa, questa volta, in modo che la stampa e la sinistra in Italia si sentano obbligate a confrontarsi sugli argomenti".