AGI - Nel 'borsino' della trattativa interna al centrodestra, ogni giorno ha il suo movimento. Quello odierno avvicina Giancarlo Giorgetti alla presidenza della Camera. E allontana Matteo Salvini dal dicastero dell'Agricoltura, anche se il segretario lo rivendica per un leghista. Ma quella di eventuale un trasloco di Giorgetti dal Mise alla guida di Montecitorio è allo stato una ipotesi che è accolta con cautela sia dal ministro che in via Bellerio.
La Lega "punta al Senato con Roberto Calderoli come prima opzione", spiegano qualificate fonti leghiste, coinvolte nella trattativa.
Allo scranno più alto di Palazzo Madama ambirebbero anche dalle parti di Forza Italia (con Anna Maria Bernini) e del fidatissimo consigliere di Giorgia Meloni, Ignazio La Russa. Tutti i giornali la danno gia' alla guida del Senato, che dice? "Lascia che mi diano, poi vediamo", ha risposto, sornione, La Russa, a Montecitorio, a chi gli chiedeva conto delle indiscrezioni di stampa. Nel caso Salvini 'centrasse' l'impresa, finora non riuscita, di fare eleggere Calderoli, a quel punto, a FI potrebbe spettare la presidenza di Montecitorio.
Bernini a quel punto potrebbe ambire a un incarico di governo e in corsa potrebbe esserci il capogruppo alla Camera uscente, Paolo Barelli.
Sul fronte dell'esecutivo, in corsa per FI ci sono certamente il coordinatore nazionale Antonio Tajani e Licia Ronzulli.
Tramontata l'ipotesi della Sanità (la posizione rigorosa di Ronzulli su restrizioni e vaccini in pandemia non è condivisa da FdI), alla stretta collaboratrice di Silvio Berlusconi potrebbe andare un'altra delega.
Dalle parti di Arcore non si vedono difficoltà a questo riguardo. E si trova curioso l'atteggiamento di chi critica le scelte di Berlusconi, mettendone in dubbio capacita' che individuarono e valorizzarono a suo tempo Giulio Tremonti e Marcello Pera, ora eletti con FdI.
Meloni tiene coperte le carte, il giusto riserbo, dovuto al fatto istituzionale che ha ben presente è il presidente della Repubblica che nomina i ministri. Gli alleati non sanno, allo stato, quanti e quali 'tecnici' intende inserire per la ragione che viene prima il metodo e il format complessivo del governo e non hanno quindi ancora alcuna griglia su cui lavorare.
Il 'puzzle' di governo è ancora lontano dal comporsi, ma la partita delle presidenze della Camere è prioritaria.
Mentre fervono i contatti telefonici, la presidente di FdI e gli altri leader potrebbero non incontrarsi prima della prossima settimana (il Cavaliere è atteso a Roma la sera del 12) a ridosso della prima seduta del Senato, giovedì 13.
Per quanto riguarda la Lega, il partito di Matteo Salvini rivendica Agricoltura, Infrastrutture, Affari regionali, Turismo e Interno.
Oltre alla presidenza di una delle Camere. E resta il nodo del ruolo di Salvini, che sembra ormai lontano dal Viminale. Il segretario leghista oggi ha avuto una giornata di incontri milanesi. In mattinata ha visto Igor De Biasio, ad di Arexpo, la società che gestisce il sito dove si tenne Expo 2015, per "discutere del futuro dell'area che attrae investimenti da tutto il mondo e che già si è offerta per ospitare un eventuale ministero dell'Innovazione".
Salvini si è poi "confrontato con l'assessore lombardo ai Giovani Stefano Bolognini e quello alla Famiglia Alessandra Locatelli: due temi al centro dell'agenda leghista anche nei prossimi mesi l'emergenza - però - resta il caro bollette: Salvini ne ha discusso con il presidente Attilio Fontana e con il ministro Giancarlo Giorgetti".
In serata in programma la prima tappa del tour di ascolto annunciato da Salvini all'indomani del flop elettorale: a Saronno partecipa con Giorgetti e Fontana all'assemblea dei militanti della provincia di Varese.
Sul fronte governo, la Lega ha le idee chiare su cosa fare e con chi, sottolinea la nota. "Non vediamo l'ora di passare dalle parole ai fatti" dice Salvini.