AGI - Il centrodestra ha raccolto alle elezioni legislative una maggioranza "chiara ma non schiacciante, non amplissima, soprattutto al Senato" e che non può prescindere da Forza Italia, partito che, pur ridimensionato, si rivela cruciale.
È l'analisi esposta dal direttore di YouTrend, Lorenzo Pregliasco, durante un incontro con la stampa all'indomani del voto per le politiche. Né alla Camera né al Senato, quindi, FdI e Lega potrebbero governare in autonomia.
"Non c'è maggioranza senza Forza Italia, tutti i gruppi sono fondamentali per il centrodestra", osserva Pregliasco. Secondo le stime di YouTrend, basate sui dati del ministero dell'Interno, la coalizione vincitrice otterrebbe 235 seggi su 400 alla Camera e 115 su 206 al Senato, "un numero - viene spiegato - che era più vicino a 125 quando il centrodestra era dato tra il 45% e il 48%". Un margine di manovra un po' stretto, riflette Pregliasco, che "rende uno scenario complicato vedere senatori diventare ministri" nel governo che verrà.
La rimonta del Movimento 5 stelle
La buona affermazione del Movimento 5 stelle alle elezioni legislative è "un risultato che nessuno avrebbe immaginato poche settimane fa". Lo ha sottolineato il direttore di YouTrend, Lorenzo Pregliasco, in un incontro con la stampa dedicato all'analisi dei flussi elettorali. Secondo le stime di YouTrend basate sui dati del ministero dell'Interno, i pentastellati incassano 51 seggi alla Camera e 28 al Senato, "un risultato non trascurabile".
"Non è banale che, pur con una quota di voti inferiore di oltre 10 punti rispetto al centrosinistra, M5s abbia conquistato 10 seggi uninominali contro i 12 del centrosinistra, che ha avuto una distribuzione sul territorio meno efficace", ha aggiunto Pregliasco. La performance superiore alle attese di M5s mostra inoltre che la scelta di mantenere il limite dei due mandati, che ha escluso dalle elezioni molti volti noti del Movimento, non ha avuto effetti negativi.
"La non particolare riconoscibilità dei candidati sul territorio è pienamente coerente con l'idea di un movimento di opinione che vive di pochi messaggi forti e di una leadership che ha costruito un'immagine credibile", ha risposto Pregliasco a una domanda dell'Agi in materia, "con l'eccezione di Cateno De Luca in Sicilia, questa volta il territorio sembra aver pesato poco". "Al di là di pochissimi casi, hanno prevalso le logiche nazionali e di opinione", ha aggiunto il direttore di YouTrend.
Grandi città e periferie
I consensi per il centrosinistra, e in particolare per il Pd, "vanno a concentrarsi nelle aree benestanti delle città". È quanto emerge dall'analisi del voto di domenica esposta dal direttore di YouTrend, Lorenzo Pregliasco, durante un incontro con la stampa. "Il centrosinistra è molto forte nei grandi centri, un'accentuata urbanizzazione già vista nel 2018", ha osservato Pregliasco, "nel collegio di Milano centro ha avuto un risultato che non ha avuto nelle altre due circoscrizioni del capoluogo lombardo; a Roma si è affermato in centro e non in periferia".
Fratelli d'italia, da parte sua, mostra un andamento opposto, raccogliendo forti consensi nei piccoli centri e percentuali sempre minori mano a mano che cresce la dimensione dei centri urbani. "Il Pd è un partito in difficoltà ma è più strutturato, con uno zoccolo duro costante", tanto che, con un'iperbole, si può affermare che il voto per il centrosinistra "abbia la stessa distribuzione geografica dal 1946", ha detto ancora Pregliasco.
Terzo polo e voto al Sud
Il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi "ha drenato più voti dal Pd che da Forza Italia", in quanto l'elettorato che lo ha scelto "ha un profilo più sovrapponibile a quello dei dem". Osservando i dati territoriali, sottolinea Pregliasco, risulta evidente che il Terzo Polo si è affermato nelle aree urbane del centro-nord dove il Pd ha una maggiore presa, mentre Forza Italia "ha un voto meno urbano di quello di Calenda".
Alle elezioni legislative di domenica il Movimento 5 stelle è risultato il primo partito in ogni circoscrizione del Sud salvo Lecce e Salerno, si legge ancora nel rapporto. "Il M5s mostra un'eclatante debolezza a Nord ma una forza notevole al Sud, non solo per questioni di scambio", come il reddito di cittadinanza, ma in quanto "forza riconoscibile con pochi messaggi chiari e un tratto di credibilità forte che consente loro di poter dire: abbiamo promesso e abbiamo mantenuto", sottolinea Pregliasco.
"Il M5s si meridionalizza ancora di più rispetto al 2018, quando aveva un'area di consenso anche nel resto del Paese", prosegue il direttore di YouTrend, osservando come nel Mezzogiorno "FdI subisca la concorrenza di M5s" pur "confermando il buon radicamento nel Lazio, dove ha una presenza storica, e segnando picchi di consenso molto importanti nel Nord profondo". Questo dato, spiega Pregliasco, risulta più chiaro se si osserva l'andamento del voto tra i disoccupati: più alto è il numero di elettori senza lavoro in una circoscrizione, piu' M5s avanza e FdI arretra. E viceversa.