AGI - La lunga 'traversata nel deserto' dell'opposizione, ha premiato Giorgia Meloni persino in Lombardia, storica roccaforte della Lega. Fratelli d'Italia, infatti, ha agguantato un sorpasso storico, doppiando i voti dell'alleato. Alla Camera, FdI ha raccolto il 28,5% contro il 13,3% del partito di Matteo Salvini; al Senato invece 27,6% contro 13,9%.
Eppure alle elezioni politiche del 2018 il divario tra i due partiti pareva incolmabile. La Lega al Senato poteva contare sul 28% dei voti, mentre FdI si fermava al 4,1 %; mentre nelle quattro circoscrizioni della Camera la Lega aveva raccolto tra il 22,1% (Lombardia 1) e il 34,3% (Lombardia 3) e invece il partito della Meloni tra il 3,9% (Lombardia 2) e il 4,3% (Lombardia 3).
Uno dei primi nodi per la coalizione di centrodestra, oltre naturalmente alla formazione del nuovo governo, saranno le elezioni regionali in Lombardia, in cui la legislatura scade a marzo 2023. E quello delle elezioni politiche di ieri, è un risultato che non potrà non incidere anche nella corsa al Pirellone. In Lombardia la Lega spinge per ricandidare il governatore uscente, Attilio Fontana; ma la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha dato la sua disponibilità a candidarsi qualche mese fa e non l'ha ancora ritirata, sostenendo di aspettare una risposta chiara dalla coalizione.
Il nodo, comunque, dovrà essere sciolto a breve perché, se Fontana non dovesse essere ricandidato, ci sarebbe un'altra candidatura da 'costruire'. Insomma, non è ancora detta l'ultima parola: se il Carroccio fosse risultato il primo partito in Lombardia, forse, la partita si sarebbe chiusa; ma con l'affermazione di FdI non si possono escludere nuovi scenari.
Magari, dopo che Giorgia Meloni è stata costretta a far fare un passo indietro al suo candidato in Sicilia, Nello Musumeci, in favore del forzista Renato Schifani, può darsi che ora voglia rivendicare per il suo partito la candidatura di governatore della Lombardia. Anche se la coordinatrice di FdI in Lombardia, Daniela Santanchè, qualche giorno fa aveva rassicurato l'alleato: "Noi siamo alleati leali, quindi abbiamo sempre detto che il candidato uscente in Lombardia", Attilio Fontana, "è giusto che venga ricandidato". Però alla Moratti "bisogna rispondere per rispetto".
In conferenza stampa, Salvini ha cercato di gettare acqua sul fuoco: "Ho letto analisi curiose sulla Lombardia. Il centrodestra ha la maggioranza assoluta in Lombardia. Squadra che vince non si cambia". Ma che nella Lega ci sia qualche malumore, lo dimostrano le parole del deputato Paolo Grimoldi, ex segretario del partito in Lombarda: "Abbiamo perso, purtroppo persino i 5 stelle ci hanno superato e siamo appaiati a Calenda e alla 'morente' forza italia nonostante una affluenza molto bassa al sud. Un disastro assoluto!". Per Grimoldi "dignità impone dimissioni immediate! Basta con la barzelletta del regolamento, dei 'congressini' e del covid, La questione è politica! serve un unico congresso: quello della gloriosa Lega Lombarda".