AGI - Alla fine potrà ballare qualche decimale, ma al quartiere generale del M5s la nottata elettorale si è conclusa all'insegna della soddisfazione. Il Movimento, infatti, si posiziona come terzo partito a livello nazionale, con la probabile buona affermazione in alcuni collegi uninominali del Sud, primo fra tutti quello di Napoli Fuorigrotta, dove l'ex-ministro dell'Ambiente Sergio Costa, probabilmente, ha inflitto una severa sconfitta a Luigi di Maio.
Un dato che lo staff pentastellato ha evidenziato non senza malizia, sottolineando anche il fatto che il distacco dal Pd non è poi così largo. E in effetti, il letimotiv dei commenti, sia in chiaro che dietro le quinte, degli esponenti pentastellati riguarda proprio il rapporto coi dem di Enrico Letta, al quale si imputa un errore di valutazione nell'impostare la campagna elettorale rivendicando l'agenda Draghi e andando allo scontro col Movimento.
Allo stesso tempo, come hanno rilevato gli stessi esponenti pentastellati, la buona affermazione di una forza che qualche mese fa, dopo l'ultima tornata amministrativa, era stata data per moribonda, non deve far dimenticare che nel complesso si tratta di una sconfitta elettorale, data la chiara affermazione del centrodestra.
Una messa a punto giunta dopo le prime proiezioni, che davano il M5s al 17 per cento, dato che poi si è affinato attorno al 16 per cento, accompagnate da un boato dei dirigenti nella sala loro riservata. Lo stesso applauso ha poi accolto Conte al suo arrivo in sede. I primi a parlare a caldo, quando gli unici dati disponibili erano gli instant-poll, sono stati i vicepresidenti Riccardo Ricciardi e Michele Gubitosa.
Il primo ha sottolineato che "prima della campagna elettorale nessuno si aspettava questo risultato dal M5S, ma dopo una grande campagna elettorale siamo il terzo partito del Paese", per poi aggiungere che "il Pd ha la maggior responsabiltà politica della vittoria del centrodestra, ha chiuso la porta al M5s e l'ha aperta a tutti quanti ed è rimasto solo. Letta - ha aggiunto - deve fare un grosso mea culpa rispetto alla politica delle alleanze. Ha chiuso a noi ogni possibilita' di alleanza, il Pd ha pagato e paghera' questa responsabilità". Per Gubitosa "è un risultato importante. Fino a poco fa ci davano per morti, ricordo sondaggi al 6-8 per cento".