AGI - Occhi assonnati e qualche sbadiglio, il giorno dopo le elezioni parte in slow motion nei palazzi della politica a Roma come a Milano. La notte è stata lunga e le emozioni forti, anche se il risultato è stato talmente netto fin da subito che la suspence è ridotta quasi al lumicino.
Ma ci sono ancora tante cose da decidere, a cominciare da quale sarà la struttura del nuovo governo, fino a capire quale sarà il destino di coloro che vengono considerati da tutti se non sconfitti di certo in fase calante e comunque non vittoriosi.
E dunque la scena della mattinata sarà tutta presa dalle conferenze stampa di chi non è ancora apparso davanti alle telecamere: alle 11, in contemporanea, sono annunciate le conferenze stampa del segretario Pd Enrico Letta a Roma e del leader della Lega Matteo Salvini a Milano. Poco dopo, alle 11,30, parlerà Carlo Calenda. Dai tre segretari tutti attendono di capire quale sarà il futuro della loro leadership, oltre alla linea del partito per le prossime settimane e i prossimi mesi.
Quanto all'identikit del prossimo esecutivo, che sarà il 68esimo della Repubblica, se il perimetro della coalizione pare già scritto, e se i partiti di maggioranza confermeranno in Giorgia Meloni la loro leader da indicare al presidente della Repubblica quando nella terza settimana di ottobre convocherà le consultazioni (ma è probabile un avvio di dialogo già prima di allora), le uniche incognite riguarderanno gli equilibri tra gli alleati.
Quanti saranno i ministri per le varie forze, quali dicasteri andranno a FdI, quali alla Lega, quali a FI e ai Moderati, quali saranno i nomi. Per questo in settimana già si prevedono diversi incontri per Giorgia Meloni e i leader delle forze di centrodestra.