AGI - Il primo dettaglio che colpisce, in una sfida così aspra, quella dell'uninominale alla Camera del Collegio Campania 1 Napoli-Fuorigrotta, è quello delle schede contestate. Nessuna. Poi, il risultato così netto, di cui i sondaggi della vigilia non davano segnale, proponendo invece il testa a testa, rovesciato solo a notte fonda dalle prime proiezioni.
La sfida tra ex colleghi di partito, ministri uscenti e usciti, è stata vinta da Sergio Costa, 63 anni, una laurea in Agraria alla Federico II di Napoli, ministro dell'Ambiente nei governi Conte I e II, generale della Forestale passato alla politica da indipendente e dal 2022 'tesserato' Cinquestelle.
Il suo nome come possibile ministro 'tecnico', per ironia della sorte, lo aveva lanciato a febbraio 2018, in una intervista a Rai 3, proprio Luigi Di Maio, da lui ora sconfitto. Costa riesce a catturare 67.936 voti, cioè il 39,72% delle preferenze dei 187.837 andati alle urne ieri in quel collegio che comprende una vasta fetta di Napoli e provincia e che sulla carta aveva un bacino di elettori tra i piu' vasti della Campania, 354.501, molto variegato per età e censo.
"Non ci sono se, ma o scuse da accampare. Abbiamo perso. Gli Italiani non hanno considerato abbastanza maturo e valido il nostro progetto politico" scrive Di Maio su Facebook, "E su questo la nostra comunità dovrà aprire una riflessione. Negli ultimi mesi, insieme a straordinari amici di percorso, abbiamo deciso di metterci in gioco, di proporre agli italiani un progetto politico nuovo, da far conoscere in pochissimo tempo. Il risultato non è stato quello che ci aspettavamo. Impegno Civico non sarà in Parlamento. Allo stesso modo, non ci sarò neanche io", spiega Di Maio.
"Voglio ringraziare tutti coloro che in questi mesi si sono messi a disposizione di questo progetto, che ci hanno messo tempo e risorse, dimostrando dedizione, affetto e amicizia: a tutti i volontari e amici che ci sono stati dico che non li dimenticherò. Auguro a tutti di trovare realizzazione e soddisfazione dai propri successi, non dalle sconfitte degli altri. Nella vita ci sono vittorie e sconfitte. Si cade, ma si impara anche a rialzarsi. E succedera' anche stavolta", conclude.
Di Maio, a lungo il volto e la mente dei pentastellati, poi fuoriuscito dal movimento ("troppo tardi, e senza portarsi via il marchio", commentava ad alta voce un altro ex esponente grillino in un comitato elettorale a Napoli riempito solo dai giornalisti e chiuso a spoglio ancora in corso ma con proiezioni che non lasciavano dubbi), porta a casa il 24,4% delle preferenze con 41.743 voti, tallonato dall'ex FI ora in Coraggio Italia di Giovanni Toti Maria Rosaria Rossi, senatore uscente, che arriva al 22,52% (38.515 voti totali). Mara Carfagna, ministro uscente come Di Maio, anche lei ex FI come la Rossi ma da poche settimane vessillo di Azione/IV, si ferma al 7,10%, con 12.144 voti.