AGI - Le parole di Silvio Berlusconi sul presidente russo Vladimir Putin e le dichiarazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sul dopo elezioni in Italia accendono la polemica dell'ultimo miglio di campagna elettorale.
Alla vigilia del giorno di silenzio che precede il voto, fanno discutere le frasi del leader di FI sul capo del Cremlino, ("Putin voleva solo sostituire Zelensky con persone per bene") e quelle della numero uno dell'esecutivo Ue, secondo cui se in Italia "le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti", per intervenire "come nel caso di Polonia e Ungheria".
Su Putin, dopo le parole pronunciate nella serata di ieri, Berlusconi fa marcia indietro e spiega di avere riferito "quello che alcuni raccontano, senza nessuna adesione del mio pensiero a quel racconto. Forse sono stato frainteso facevo solo il 'cronista' riferendo il pensiero di altri", dice.
"L'aggressione all'Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Forza Italia chiara e netta: non potremo mai in nessun modo e per nessuna ragione rompere la nostra partecipazione all'Unione europea e all'Alleanza atlantica", aggiunge.
Ma la frenata del leader di FI non placa la polemica. Enrico Letta parla di frasi "gravissime, scandalose e inaccettabili": "non ci sono parole per commentare. C'è il voto. Domenica 25 settembre", aggiunge il leader dem. Secondo Carlo Calenda Berlusconi ha parlato come "una via di mezzo tra portavoce di Putin e consigliere militare. Veramente tragico."
"È un'affermazione molto grave che mi dice di aver fatto la cosa giusta a lasciare Fi, dice il ministro per il Sud, Mara Carfagna. Getta acqua sul fuoco il leader della Lega: "Le parole di Berlusconi su Putin? Non interpreto, e se Berlusconi si è corretto vuol dire che è a posto così. Io spero solo che questa stramaledetta guerra finisca", dice Matteo Salvini.
Che si scaglia però contro la presidente della Commission europea. Le parole di Ursula von der Leyen sono una "squallida minaccia, una invasione di campo non richiesta, la signora rappresenta tutti gli europei, non solo quelli di sinistra", aggiunge il leader della Lega, che chiede le scuse della politica tedesca o le sue "dimissioni immediate". Intanto la Lega a Strasburgo chiede formalmente chiarimenti.
A replicare alla presidente della Commissione è anche il leader di IV, Matteo Renzi, che chiede a von der Leyen di non "entrare minimamente nelle questioni italiane". E lo stesso Letta chiede a Bruxelles di fare chiarezza sulle parole della numero uno dell'esecutivo Ue: "Sono sicuro che ci sarà un chiarimento da Ursula Von der Leyen - dice il segretario dem - Queste frasi dette due giorni dal voto finiscono per avere un effetto diverso da quello che voleva ottenere. Von der Leyen, comunque, e' esponente del partito eruopeo di Berlusconi e Tajani. E lo stesso Tajani, portavoce di Fi conclude: "Noi siamo europeisti convinti. Lo siamo sempre stati. Abbiamo sempre dimostrato affidabilità e serietà. Quindi non ci sono problemi sulla serietà di un governo di entrodestra".