AGI - È dal palco dell’Hotel Du Parc di Parma che Matteo Richetti, presidente di Azione, si sfoga dopo un articolo pubblicato online da Fanpage in cui una donna, in forma anonima, lo accusava di molestie. "Quello che sto vivendo mi sta tagliando la carne addosso”, dice il senatore del terzo polo durante un comizio in vista della campagna elettorale.
Il suo primo pensiero va a Carlo Calenda che Richetti vuole ringraziare perché “in queste ore non ha fatto il leader di una coalizione, non ha fatto il segretario di partito ma ha fatto qualcosa che è un incontro con l’amicizia”.
Il senatore ribadisce e respinge ogni tipo di accusa: “Io mi sono trovato un servizio in cui una persona, anonimamente, diceva di aver subito molestie e ha supportato quella cosa portando uno scambio di messaggi che è stato costruito in maniera artefatta. Io – sottolinea - non li ho mai pensati, ideati e inviati. Non è la versione di Richetti ma è riscontrabile in un minuto”.
Da qui l’attacco a un certo tipo di stampa: “il problema è quando il giornalismo in Italia arriva a prendere questa cosa e a non verificare neanche per un secondo se corrisponde alla realtà. È successo a me ma non è grave per questo ma lo è per le mie figlie, per la mia famiglia e per i miei genitori. Ci sono decine di migliaia di persone che ti dicono ‘Richetti non ti vergogni di aver scritto queste cose?’, no, perché non le ho mai fatte”.
Il presidente di Azione ha così ripercorso la vicenda, che affonda le sue radici in mesi e mesi di stalking ai suoi danni: “Ho denunciato da un anno, andando alla Procura di Roma, dicendo che c’è una persona che sta perseguitando me, i miei figli, mi dà del pedofilo”.
La denuncia risale alla fine del 2021.
Quella delle molestie, “è una delle accuse più gravi che esistano. Ho passato la mia vita non a festeggiare il 25 di novembre ma a combattere la molestia e la violenza sulle donne e mi sento impotente di fronte una costruzione del tutto inventata. Qui – osserva - serve una risposta non solo di una forza politica o di un partito”. Poi la conclusione: “sapete perché è accaduto adesso? Perché mancano pochi giorni alla fine della campagna elettorale. Questa cosa sono sicuro che ci rafforzerà”.
Calenda, pubblicate accuse non verificate
“Io non so dove è mai accaduto nella storia di una democrazia occidentale che si intervisti una persona anonima, su una denuncia mai fatta all’autorità giudiziaria relativamente ad accuse non verificate a un senatore della Repubblica in campagna elettorale. Oggi abbiamo mandato a tutti i giornalisti l’atto di denuncia di 12 mesi fa che reca i messaggi che questa signora ha mandato al senatore Richetti da cui si capisce perfettamente che siamo di fronte a una persona che non sta bene e una persona che tutto era tranne che molestata”.
Così Carlo Calenda, leader di Azione, conversando coi cronisti a Parma. “Quello che è successo è una delle pagine più vergognose del giornalismo italiano degli ultimi anni che pure di pagine vergognose ne ha molte. Fanpage era perfettamente avvertita della situazione, con tanto di riferimenti di chi si stava occupando dell’indagine. L’unica cosa che gli interessava era fare un attacco politico” prima “delle elezioni. Non ha avuto nemmeno il coraggio di mettere il nome del senatore Richetti ma mettere una mezza foto da cui era riconoscibile. Queste cose nei paesi normali non accadono. Io spero che il senatore Richetti quereli Fanpage e chiunque altro usi informazioni non verificate per infangare la reputazione”, conclude.