AGI - "La possibile nuova premier italiana Giorgia Meloni ha scelto la strada per l'abisso, anticipando che sarà una ferma atlantista e sostenitrice dell'Ucraina contro la Russia". Lo si legge sul sito della Pravda, testata erede di quello che fu lo storico organo del Pcus nel corso della stagione della Guerra Fredda.
Un attacco frontale la cui eco è giunta oggi nel nostro paese e sta sollevando una serie di reazioni polemiche, soprattutto all'interno di FdI.
"L'ex euroscettica Meloni - si legge nell'articolo - ora non osa esserlo e si comprende perché: nella situazione attuale dell'Unione Europea, non sarebbe in grado di definire un programma di coalizione né di qualificarsi per le elezioni. Quindi Giorgia Meloni nega coraggiosamente i sospetti di assistenza russa e mantiene il silenzio sulla sua opposizione all'immigrazione e su quella che ha definito la lobby Lgbt. Ritiene che l'Italia non dovrebbe essere 'l'anello debole dell'Occidente' e che dovrebbe invece dare prova di essere una 'nazione orgogliosa e fedele che si scrolla di dosso lo stereotipo della nazione degli spaghetti e del mandolino, tanto cara ai malvagi'".
"È chiaro - chiosa la Pravda - che Meloni pone un chiaro accento più sull'immagine che sull'interesse nazionale".
Immediate, come detto, le reazioni: per il senatore di FdI Giambattista Fazzolati "questi attacchi da parte degli eredi della peggiore propaganda sovietica, sono una medaglia per Fratelli d'Italia della quale andiamo fierissimi", mentre per il deputato Galeazzo Bignami "quanto riportato dalla Pravda sotto dettatura del Cremlino costituisce una grave interferenza sul voto italiano, ma non solo. E' chiaro - prosegue - che quanto scritto rende ancor più evidente la distanza di FdI dal putinismo con cui abbiamo dimostrato sin dall'inizio di non avere nulla a che spartire".
Infine, per il capogruppo FdI in commissione Esteri alla Camera Andrea Delmastro "il violento attacco della Pravda dettato dal Cremlino a Giorgia Meloni testimonia non solo quanto FdI sia distante dal putinismo, ma avvicina incredibilmente la grammatica del Cremlino a quella del centrosinistra".