AGI - "La nostra proposta di riforma fiscale è volta a realizzare una riduzione del carico IRPEF a partire dai redditi medi e bassi e una razionalizzazione delle agevolazioni fiscali, trasformando quelle di valenza sociale (spese sanitarie, scolastiche, etc.) in erogazioni dirette ai contribuenti (compresi gli incapienti): vogliamo aumentare gli stipendi netti fino a una mensilità in più con l'introduzione progressiva di una franchigia da 1.000 sui contributi INPS a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati (a invarianza di computo ai fini pensionistici), destinando a tale scopo il recupero di evasione fiscale fissato come obiettivo dal PNRR entro il 2024". È quanto si legge nella bozza del programma elettorale del Pd e presentata oggi a Enrico Letta alla Direzione del partito.
"Vogliamo introdurre una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia, con l'obiettivo di aumentare l'offerta di lavoro, dare impulso all'occupazione femminile, far emergere il lavoro nero e favorire il ritorno nel mondo del lavoro, dopo il congedo di maternita' obbligatorio - prosegue la bozza del programma Dem - Proponiamo zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni. L'IRAP va progressivamente superata, garantendo l'integrale finanziamento del fabbisogno del sistema sanitario e rimodulando l'IRES in modo da premiare le imprese che reinvestono gli utili e quelle a elevato rating ESG (ambientale, sociale, di governance). La tassazione del reddito derivante dall'attività d'impresa deve essere neutrale rispetto alla scelta della forma giuridica dell'impresa", si legge ancora nel documento.
Tre pilastri inquadrati in una cornice, quella di "un'Europa democratica e progressista". L'ossatura essenziale della bozza programmatica presentata oggi da Enrico Letta alla Direzione Pd è quella di un "Piano Italia 2027" che "disegna una visione del Paese impostata su tre pilastri", appunto. Che sono: "Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale", "Lavoro, Conoscenza e giustizia sociale", "Diritti e cittadinanza".
Un documento di 36 cartelle, quello presentato oggi non senza nascondere che se "gli altri hanno una potenza di fuoco, soldi e media che noi non abbiamo", si punterà ad avanzare "una proposta al giorno, lavorando su un tema al giorno, con la nostra agenda e 100 mila volontari".
"Avremmo potuto presentare tre paginette di programma finto insieme al simbolo e poi prenderci del tempo", rivendica Letta che però tiene a valorizzare punto per punto il programma elettorale. Con una notazione dal forte valore simbolico, quella sorta di 'preambolo' ideale che apre il documento: "La speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo contro tutte le ingiustizie".
Sono, sottolinea il segretario dem, "le ultime parole di David Sassoli", cioè quanto che "tiene insieme tutto quello che siamo, che pensiamo e che facciamo".
Nell'ampio ventaglio di azioni per l'Italia dopo le elezioni c'è anche l'approvazione "subito" del ddl Zan e del matrimonio egualitario, perché "un Paese civile non esclude, non emargina, non ghettizza".
Ma anche l'abolizione della "Bossi-Fini" da sostituire con "una nuova Legge sull'immigrazione, che permetta l'ingresso legale per ragioni di lavoro, anche sulla base delle indicazioni che arrivano dalle imprese italiane e dal terzo settore".
Tra le priorità c'è anche la riforma elettorale, vista "la pessima legge elettorale con la quale andiamo a votare" e "per superare la frammentazione, il trasformismo, per ridurre gli effetti distorsivi sulla rappresentanza legati al taglio dei parlamentari e per favorire la costruzione di forze politiche stabili e dotate di una riconoscibile identita'".
"Introdurremo lo Ius Scholae, per superare le ingiustificate discriminazioni che ancora oggi vediamo nelle classi italiane. A settembre, bambine e bambini torneranno nelle scuole. Studieranno insieme, mangeranno insieme, giocheranno insieme. È il momento di introdurre una norma che non è solo civiltà: è prima di tutto buonsenso", rivendica il documento dem per il quale "chi è figlio di genitori stranieri e completa un ciclo di studi in Italia diventa cittadino italiano".
Altro tema caldo sul quale si promette l'approvazione di una legge ad hoc, il fine vita "per difendere fino all'ultimo - si legge - dignità e autodeterminazione, in linea con le indicazioni della Corte costituzionale. Tutte le democrazie avanzate discutono del tema, abbiamo il dovere di fare lo stesso".
Ma non solo, sempre per stare ai temi che hanno tenuto la scena della polemica politica negli ultimi, tempi si afferma che "nell'ambito delle politiche di contrasto alle mafie e alla criminalita' organizzata, riteniamo sia arrivato il momento di legalizzare l'autoproduzione per uso personale e fare in modo che la cannabis terapuetica sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno".