AGI - Se entrasse in vigore presidenzialismo "Mattarella dovrebbe dimettersi, poi magari potrebbe essere eletto di nuovo". Silvio Berlusconi, parlando a Radio Capital rilancia la sua proposta di riformare la Costituzione introducendo l'elezione diretta del Presidente della Repubblica.
E alla domanda se l'intenzione nasconda un'aspirazione personale, Berlusconi nicchia. "Una mia candidatura? Mah, restiamo alle cose attuali", dice, per poi ribadire il concetto che ha subito scatenato reazioni. Il presidenzialismo? "È un sistema perfettamente democratico. Se entrasse in vigore questa riforma, penso che sarebbero necessarie le dimissioni del presidente Mattarella per andare alle elezioni dirette del capo dello Stato".
"Se oggi c'è un punto di unità nel paese è Mattarella e ora dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella". E' la risposta di Enrico Letta, che interviene a 'Radio anch'io' e sulle parole dell'ex premier Berlusconi a proposito di presidenzialismo. Il centrodestra "attacca Mattarella mentre noi - afferma - lo difendiamo. Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il Paese". "Questa dichiarazione è la dimostrazione di quello che noi diciamo: per battere la destra l'unica alternativa è votare la coalizione che è nata attorno al Pd", osserva il segretario del Pd.
"Berlusconi vuole il presidenzialismo perché vuole buttare giù Mattarella: e questi sarebbero i moderati? È una coalizione di destra che vuole destabilizzare il Paese". Luigi Di Maio, leader di Impegno civico, commenta a Radio24 le parole del presidente di Forza Italia. "Tutto quello che ho sbagliato nella mia vita, l'ho detto", aggiunge rispondendo a chi gli ha ricordato la sua richiesta di impeachment per il Capo dello Stato. "Mi sono preso le mie responsabilità".
Dal Partito Democratico arriva anche la reazione della presidente dei senatori Simona Malpezzi. "Berlusconi che evoca le dimissioni di Mattarella svela il disegno di questa destra. Un attacco in piena regola alla Costituzione e alla Presidenza della Repubblica - scrive su Twitter -. Sarebbero questi i moderati che vogliono governare l'Italia dopo aver fatto cadere Draghi?".
E per Antonio Misiani della segreteria nazionale del Pd c'è una destra "eversiva e pericolosa". "La campagna per le Elezioni Politiche 2022 non è ancora ufficialmente iniziata - scrive su Twitter - ma Berlusconi vuole già cacciare il presidente Mattarella. Indossano il doppiopetto, girano video rassicuranti in tre lingue, ma alla fine è la destra di sempre".
Prende le difese del leader di Forza Italia il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè che parlando a Radio1 precisa: "Non c'è nessun attacco alla persona del presidente Sergio Mattarella. Il centrodestra ha inserito nel suo programma l'elezione diretta del presidente della Repubblica all'interno delle regole della Costituzione e dello stato democratico. Il fantomatico attacco a Mattarella per il quale si sta agitando la sinistra che non ha programmi e non ha proposte, non esiste. Le dichiarazioni del presidente Berlusconi sono ovvie".
Secondo Mulè "è evidente che cambiando la forma costituzionale ci sono conseguenze: introducendo il presidenzialismo con l'elezione diretta del presidente della Repubblica ci sarebbe al più un periodo transitorio tra il passaggio da una forma all'altra e lo stesso presidente della Repubblica potrebbe avvertire l'esigenza di lasciare il mandato per poi magari essere anche rieletto". "È tutto alla luce del sole ed è offensivo - dice Mulè - che già da subito la sinistra agiti inesistenti spettri di golpismo e anticostituzionalismo. La Costituzione, ed è previsto dalla costituzione stessa, non è immodificabile: si modifica secondo le regole o con una maggioranza di due terzi in parlamento o con un referendum. Non c'è nulla di strano, si chiama democrazia. Fa così male? Fa male alla sinistra del nullismo e dell'ipocrisia, quella stessa sinistra modello accozzaglia che nel 2006 con l'Unione propose nel suo programma la riforma della costituzione nel senso di un premierato forte e allora nessuno gridò al golpe. Perché se lo fa la sinistra è democratico, se lo fa il centrodestra diventa un pericoloso tentativo di attentato alla Costituzione", conclude.