AGI - Il logo del Pd che sormonta la scritta in campo rosso “Italia Democratica e Progressista”. È il simbolo con cui correrà alle Politiche la lista di centrosinistra voluta dal segretario dem Enrico Letta, che l’ha tenuta a battesimo giovedì pomeriggio a Roma e che raccoglie più di una forza alleata del Nazareno: ci saranno infatti, oltre al Pd, Articolo Uno, Psi e Demos.
Prima di svelare la veste grafica della lista progressista, Letta ha ringraziato tutti quelli che hanno contribuito alla sua costruzione, e soprattutto ha additato un obiettivo ambizioso. “”Nessun destino è stato già scritto – ha affermato - insieme siamo in grado di arrivare a essere il 25 settembre la prima lista del paese alle elezioni Politiche".
Secondo Letta, infatti, "Questa destra può essere battuta solo dalla lista dei democratici e dei progressisti", una destra che rischia di portare indietro il Paese, laddove per “indietro” Letta cita il 2011, quando “il governo presieduto da Silvio Berlusconi ha portato al fallimento l’Italia”.
Su questo punto Letta ha fatto leva per condurre quello che sarà un leitmotiv di questa campagna elettorale, e cioè la polemica contro la leader di FdI, Giorgia Meloni, per polarizzare lo scontro tra quelli che i sondaggi indicano come i due partiti maggiori: “"Il governo che ha fatto fallire l'Italia nel 2011 – ha osservato - aveva Giorgia Meloni come ministra, e il suo slogan 'Pronti a risollevare l'Italia' mi fa sorridere, perché l'Italia l'abbiamo risollevata noi che eravamo al governo, non lei che era all'opposizione. Il compitino di tre minuti per rassicurare l'Europa - ha aggiunto - non avrà alcun effetto, non rassicurerà la gente". Letta aveva anticipato sui social alcuni punti del programma del Pd, sottolineando la priorità per scuola e lavoro e aggiungendo a voce che "il taglio delle tasse lo vogliamo ma per i lavoratori, non per i più ricchi del Paese".
Poi Letta ha ricordato il lavoro fatto in questi ultimi mesi dalle Agorà democratiche, che ha fatto maturare la candidatura da indipendente della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, oltre che del ministro della Salute e leader di Articolo Uno, Roberto Speranza.
Per quest’ultimo “questa destra è una destra che può portare a sbattere il Paese. Mai come oggi – ha aggiunto Speranza - i destini dell'Italia dipenderanno dal nostro simbolo. Noi dobbiamo essere quelli della Costituzione".
Parlando dei temi della campagna elettorale, Letta non ha mancato di indicare l’importanza della transizione ecologica, e lo ha fatto annunciando una sorta di riedizione “green” del pullman dell’Ulivo del 1996: “Gireremo l'Italia con un minibus elettrico, per le ultime due settimane di campagna elettorale. È una scelta impegnativa, abbiamo capito quanto l'Italia sia arretrata sulla mobilità elettrica. Fare il giro d'Italia con un minibus elettrico - ha aggiunto - è praticamente impossibile. Gli incontri saranno scanditi dalle colonnine di ricarica e questo da' l'idea dei limiti con cui l'Italia deve fare i conti”.