AGI - "Stiamo definendo gli ultimi dettagli del nostro programma per le elezioni del 25 settembre. Per noi davanti a tutto, trasversalmente, ci sarà la scuola, con il piano 'Conoscere è potere', con cui vogliamo investire 10 miliardi di euro in 5 anni". A ribadirlo è Enrico Letta che sui social sottolinea anche: "Quando si parla di 'democrazia a rischio' ci si concentra solo sulle riforme istituzionali o sui regolamenti parlamentari. Sono interventi utili e necessari, ci mancherebbe. Ma la riforma prioritaria, una cura per l'Italia, oggi è la scuola. Luca Serianni nella sua lezione di congedo lo disse con le parole forse più belle, rivolte agli studenti della Sapienza: 'Voi per me siete lo Stato'. E la scuola è dove formiamo gli italiani di domani".
"Le nostre priorità sono lavoro, ambiente, diritti, ma la scuola siamo noi come popolo: come cresciamo, come guardiamo il mondo, come viviamo gli uni con gli altri. Conoscere è vivere, diceva Gramsci .E conoscere è anche potere: come verbo e come sostantivo. Negli anni di insegnamento in università ho avuto la conferma di quanto siano ancora attuali quelle parole", aggiunge.
"Lo so: il Pd e il centrosinistra hanno fatto diversi sbagli - riconosce Letta - compresa una riforma sciatta e non condivisa con la comunità scolastica. Io da presidente del Consiglio avevo preso l'impegno di non tagliare di un euro la spesa in istruzione. E l'ho fatto. Guardando al 2027 non ci accontenteremo di non tagliare, ma dovremo investire".
Il segretario dem rivendica che il piano 'conoscere è potere' prevede molti interventi e ne anticipa gli "8 punti che vogliamo attuare in 5 anni". Dobbiamo restituirgli - si legge - la dignità e il ruolo che meritano, non dimentichiamo di come hanno affrontato la DAD senza strumenti adeguati per via del divario digitale. Garantiremo la formazione continua e riporteremo, in cinque anni, gli stipendi in linea con la media europea. Costerà tra i 6 e gli 8 miliardi, da finanziare a partire dai 75 miliardi della programmazione europea 2021-2027, da considerare al netto dei fondi già previsti nel Pnrr'. Oggi in Italia 1 bambino su 10 non frequenta la scuola dell'infanzia, iniziamo a lasciarli indietro prima ancora di insegnargli a leggere e scrivere, creando le prime odiose diseguaglianze nell'accesso a un sistema educativo idoneo e ad un'alimentazione sana. La scuola, invece, deve accompagnare tutti i genitori, le bambine e i bambini, dai primissimi anni di vita. A partire dai fondi PNRR già previsti serve un piano per l'edilizia scolastica che tenga insieme sostenibilità e sicurezza - anche sotto il profilo sanitario, con l'installazione di nuovi sistemi di aerazione - e innovazione tecnologica.
Il piano Pd anticipato da Letta così prosegue: "Gli spostamenti casa-scuola possono diventare un costo considerevole per le famiglie, specie con l'inflazione che erode tanti risparmi. Vogliamo garantire la piena gratuità del trasporto pubblico locale e dei libri scolastici per le famiglie a reddito medio e basso (in base all'Isee)", "Ragazze e ragazzi devono vivere la scuola, non limitarsi a lezioni e compiti a casa, indipendentemente dalla famiglia in cui nascono. Per questo abbiamo pensato a un Fondo nazionale per integrare il finanziamento regionale per i viaggi-studio, le gite scolastiche, il tempo libero e l'acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali. Attività che stimolano pensiero critico e curiosità intellettuale. Oggi gli studi in Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica sono appannaggio quasi esclusivamente maschile. Vogliamo modificare il processo di orientamento nelle materie STEM così da incoraggiare anche le ragazze a scegliere questi indirizzi che sono molto richiesti sul mercato del lavoro. Garantiremo l'accesso universale e gratuito di bambine e bambini alle mense scolastiche. Garantiremo l'aumento dei docenti di ruolo di sostegno per affiancare nel percorso scolastico tutte le persone con disabilità. ", conclude il documento postato da Enrico Letta.