AGI - Continua a tenere, nel dibattito politico, la clamorosa rottura tra Carlo Calenda e il Pd.
Nel day after dell'annuncio televisivo fatto dal leader di Azione, non si sono placate le polemiche e le accuse incrociate tra esponenti dem e l'ex ministro, e a ciò ha contribuito anche l'attitudine di Calenda (sottolineata polemicamente stesso segretario del Pd Enrico Letta) a utilizzare spesso i social per le proprie considerazioni.
Così, oggi, i fronti dialettici che vedono impegnato l'eurodeputato romano si sono moltiplicati, coinvolgendo anche il fronte “rossoverde” di Bonelli e Fratoianni (al quale ha fatto risalire la rottura con Letta) ma anche +Europa, i cui esponenti hanno invece rivendicato il patto col Nazareno, accusando Calenda di aver usato motivazioni pretestuose.
Le “scintille” più visibili sono quelle che sono prodotte tra Calenda e il segretario dei Verdi Angelo Bonelli, che ha accusato apertamente il leader di Azione di essere “fascista” perché vuole usare l'esercito per realizzare i termovalorizzatori”.
La replica del diretto interessato non si è fatta attendere: “Ecchela là ha commentato con un'espressione romana che significa 'ecco fatto' - sono diventato fascista. Contavo i minuti".
Quanto al fronte laico dell'alleanza di centrosinistra, in particolare + Europa, con cui Calenda aveva siglato un Patto Repubblicano poco prima di fare e disfare l'accordo col Pd, il leader di Azione si è rivolto direttamente a Benedetto Della Vedova, dicendogli “eri perfettamente consapevole di cosa sarebbe accaduto in caso di firma di un patto con SI, eri presente alla riunione con Letta, ci siamo parlati sempre. Vai con Di Maio, Di Stefano, Fratoianni e Bonelli? State distruggendo il lavoro di due anni. Pensateci bene". Il coordinatore di +Europa, da parte sua, ha replicato che le interlocuzioni con Si, Verdi e Di Maio erano note e che per la sua forza politica “non cambia nulla” e il patto coi dem “va rispettato”.
Al di là delle polemiche, ora resta sul tavolo la questione del cosiddetto Terzo Polo, visto che l'ex-ministro dello Sviluppo economico è stato più volte “chiamato” da esponenti moderati che lo vorrebbero al proprio fianco.
I riflettori sono tutti rivolti a Matteo Renzi, che ha già fatto di essere interessato ad allearsi con Calenda. Che però glissa: intervistato in serata dal Tg1, il leader di Azione ha detto che “noi stiamo raccogliendo le firme per fare una campagna elettorale sulle cose da fare, di buon senso, che non sono né di destra né di sinistra e che l' Italia aspetta da tantissimi anni. Del resto – ha concluso - mi interessa poco”.