AGI - All'indomani del vertice di centrodestra che sancisce l'accordo sulla premiership e sui candidati ai collegi uninominali, Giorgia Meloni riunisce la direzione nazionale del suo partito. Nell'intervento, diffuso dal suo entourage, la presidente di Fratelli d'Italia appare molto determinata nel tracciare l'ultimo miglio della corsa che ha come traguardo Palazzo Chigi.
In primo luogo, tiene a chiarire che FdI non metterà in discussione la collocazione filo-atlantista a sostegno dell'Ucraina, attaccata dalla Russia, proprio nel giorno in cui Matteo Salvini si ritrova a smentire nuove indiscrezioni di stampa sui suoi rapporti con Mosca.
Meloni poi si spinge a dire che l'Italia guidata dal suo partito tornerà a essere un soggetto "affidabile" nei consessi internazionali, respingendo indirettamente tutte le ricostruzioni sui presunti dubbi in seno alle istituzioni europee per la caduta di Mario Draghi e l'appartenenza di FdI e Lega a gruppi eurocritici a Strasburgo. Infine, la leader di FdI, lancia un avvertimento interno: non saranno concesse liti o polemiche interne al centrodestra in campagna elettorale.
La coalizione ha già pagato nelle passate elezioni amministrative il prezzo di divisioni tra i partiti e ora, favorita nei sondaggi, non si può premettere di sbagliare nuovamente una campagna che - ribadisce - vede come una competizione polarizzata attorno alla sfida tra lei e il segretario del Pd Enrico Letta.
“Vogliamo difendere gli interessi nazionali e porre in Europa i temi su cui la strategia è stata sbagliata. E dobbiamo essere chiarissimi sulla guerra. Da opposizione abbiamo chiesto al governo di fare ciò che era necessario perché l'Italia non fosse l'anello debole dell'Occidente, mostrandosi fiera e leale e allontanando lo stereotipo della nazione spaghetti e mandolino tanto cara ai detrattori", scandisce. "Saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell'assoluto sostegno all'eroica battaglia del popolo ucraino - assicura -. Posso dire che un’Italia guidata da FdI e dal centrodestra sarà un Italia affidabile sui tavoli internazionali”.
“Agli alleati abbiamo ribadito che per avere un governo forte e duraturo è necessaria un’alleanza solida. Si vince e si perde insieme", dice Meloni ai suoi. "Sono contenta che alla fine abbia prevalso per tutti il buonsenso - aggiunge, parlando dell'accordo di centrodestra -. E mi diverte vedere oggi la profonda delusione della sinistra di fronte alla capacità del centrodestra di trovare immediatamente la sintesi e dimostrarsi unito e compatto”.
"In questa campagna elettorale non ci dovrà essere alcuna polemica con i nostri alleati - avverte -. Le polemiche aiutano gli avversari, e noi non vogliamo concedere neanche un millimetro. Sono certa che varrà anche per le altre forze politiche".
Meloni riserva anche parole di orgoglio per i risultati raggiunti dal partito da lei fondato nel 2013, insieme a Ignazio La Russa e Guirdo Crosetto. "Siamo orgogliosi del percorso che abbiamo fatto finora soprattutto perche lo abbiamo fatto senza indugi, scegliendo sempre la strada più difficile - rivendica -, senza accettare scorciatoie e senza ammiccare al pensiero unico. Rivendichiamo la nostra diversità e chiediamo rispetto".
"Letta ha detto che l’Italia dovrà scegliere tra lui e noi. E vero: noi vogliamo un ritorno del bipolarismo e questo confronto non ci spaventa - conclude -. Quando la storia chiama bisogna rispondere e noi non ci siamo mai tirati indietro. Tanto meno lo faremmo adesso".