AGI - Fino ad oggi sembrava esserci un asse tra i due, tanto che qualcuno, nei Palazzi della politica, li ha ribattezzati Sandra e Raimondo. Invece appena al terzo giorno di campagna elettorale, il segretario del Pd Enrico Letta e la leader di FdI Giorgia Meloni non si sono risparmiati accuse.
Meloni, da tempo in testa ai sondaggi, è nel mirino degli avversari in vista delle elezioni del 25 settembre. In un’intervista a ‘Repubblica’ Letta ha disegnato un referendum: “Il Paese è al bivio, o noi o la Meloni”. Poi ha aggiunto: “Il Pd sta organizzando una lista aperta ed espansiva, si chiamerà 'Democratici e progressisti'. Sarà il cuore del nostro progetto Italia 27, la data di fine legislatura. L’obiettivo è arrivarci dopo aver governato e trasformato il Paese”.
E se alcuni giornali e avversari politici mettono in guardia da un’eventuale vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni del 25 settembre, Meloni ha fatto appello ai suoi sostenitori: “Con la campagna elettorale è ripartita, puntuale come sempre, la macchina del fango contro me e Fratelli d’Italia. Aspettatevi di tutto in queste settimane, perché sono consapevoli dell'imminente sconfitta e useranno ogni mezzo per tentare di fermarci. Se ci riusciranno o no, quello dipenderà da voi” ha scritto su Facebook.
Letta ha replicato, sottolineando “il vittimismo del centrodestra, che non ho mai apprezzato. Bisognerà starci attenti. Per loro è sempre colpa di qualcun altro, c’è questo ‘malaussenismo' portato alle estreme conseguenze, che porta a cercare sempre il capro espiatorio, quando invece occorre assumersi le responsabilità di quello che si fa”. Insomma, la sfida elettorale sembra aver già archiviato il dialogo tra avversari che negli ultimi mesi aveva sorpreso i sostenitori dei due leader.