AGI - Confronto nella maggioranza e con il governo sul testo della risoluzione che sarà votata in Parlamento martedì e mercoledì, dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi in vista del Consiglio Ue del 23 e 24 giugno. A dividere le forze che sostengono l'esecutivo è ancora il nodo del possibile nuovo invio di armi all'Ucraina. Punto su cui restanto i distinguo di Lega e 5 stelle.
Il Movimento, dilaniato al suo interno dopo il calo di consensi registrato alle amministrative, insiste sulla necessità che la linea del governo viri decisamente verso una de-escalation militare. Anche il partito di via Bellerio ha espresso distinguo, ma senza spingersi fino all'ipotesi di uno strappo.
Strappo che, invece, nella maggioranza si teme possa arrivare dai pentastellati o, almeno, da una parte dei 5 stelle, con il timore che venga presentato un testo distinto in cui si metta nero su bianco il no netto a nuovi invii di armi a Kiev. Eventualità che al momento non viene confermata dai 5 stelle.
A sollevare dubbi sull'atteggiamento del Movimento in vista del voto in Aula è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al centro di un duro scontro interno, mettendo in guardia dal rischio di "disallineare l'Italia". Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha per questo rivolto un appello a "tutti, perché il voto di martedì e di mercoledì sia un voto sostanzialmente di fiducia al presidente del Consiglio e al governo. E che gli dia il sostegno in questo momento necessario da parte del Parlamento, cercando di evitare divisioni che sarebbero poco comprensibili".
E proprio per evitare possibili crepe e, soprattutto, spaccature al momento del voto in Aula al Senato, dove gli equilibri numerici della maggioranza sono più fragili, è al lavoro il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola, che anche ieri ha riunito la maggioranza con l'obiettivo di arrivare a una risoluzione condivisa. Una nuova riunione dovrebbe tenersi lunedì, alla vigilia dell'appuntamento con l'Aula di palazzo Madama.
L'orientamento nella maggioranza, per ridurre al minimo i rischi, è di stilare un testo molto snello, in cui ribadire il sostegno dell'Italia all'Ucraina, l'adesione di Kiev e altri paesi all'Ue, riforma del patto di stabilità, strumenti fiscali comuni, energia e riforma dei trattati. Il nodo armi sarà affrontato nella riunione prevista a inizio della prossima settimana.