AGI - Il reddito di cittadinanza torna ad animare la campagna elettorale. Benché quelle del 12 giugno siano elezioni amministrative, i leader impegnati in questi ultimi giorni in comizi e visite nelle città per sostenere i propri candidati non risparmiano accuse e polemiche. Del resto, quanto il tema fiscale sia sensibile per i partiti non è una novità. All'arrivo a Palermo, il leader del M5s Giuseppe Conte è stato accolto dal plauso di alcuni cittadini: “Arriva il papà del reddito di cittadinanza”.
La presidente di FdI, Giorgia Meloni, non ha mai fatto mistero di volerlo abolire e di usare quei fondi per tagliare il costo del lavoro e rilanciare l’occupazione. Stessa idea del capogruppo di Italia Viva al Senato, Davide Faraone: “Bisogna far tornare la gente a lavorare, trasferendo risorse dai sussidi al taglio del cuneo fiscale. Il punto è detassare chi reinveste gli utili, non mettere altre tasse”.
Il numero uno della Lega, in Sicilia, è stato più prudente sul 'reddito': “Va cambiato. Io lo lascerei a chi non può lavorare”. Mentre “i soldi a chi può lavorare e non vuole li girerei alle aziende per assumere”. Invece, “toglierlo a tutti mi sembra un’ingiustizia, ma darlo a casaccio induce al lavoro nero”. In un comizio ad Ardea, Salvini era stato ancora più netto: il reddito di cittadinanza è uno “strumento per incentivare il lavoro nero. Fosse per me andrebbe dato agli imprenditori che poi lo usano per assumere gente per lavorare”.
Le parole del leader della Lega non sono piaciute a Conte: “Salvini a volte si distrae, le misure per le imprese non mancano. Togliere dal reddito di cittadinanza per dare agli imprenditori mi sembra un'idea che non ha molta consistenza e che non esprime una politica economica-sociale adeguata per il Paese”.
Anche Forza Italia non s'è sottratta al dibattito: “Dai conti che abbiamo fatto, una riforma del reddito di cittadinanza per ridurne la portata e l’utilizzo porterebbe a un risparmio di circa quattro miliardi di euro” ha detto il vicepresidente Antonio Tajani, a margine della plenaria a Strasburgo, aggiungendo: “Aspettiamo una proposta del ministro Orlando”.
E se qualcuno attende che il premier si occupi della questione, il leader del M5s Conte avverte: “Draghi ha ottenuto il nostro sostegno al governo, condivideva questa misura e credo che si renda conto che la tenuta e la coesione sociale sia uno dei valori essenziali per il sistema democratico. Se non l’assicuri, anche a fronte di un impoverimento del ceto medio, sarebbe grave”.